«Addio a un “Medico in famiglia”
Non farò più la seduttrice»

La marianese Lavinia Longhi: «Sono stanca di fare ruoli di antipatica, voglio essere un’eroina romantica»

Como

Il suo personaggio è uscito di scena nella scorsa puntata, mentre stasera si conclude la nona annata di “Un medico in famiglia”. È la partecipazione di Lavinia Longhi, attrice di Mariano Comense lanciata da “Sanguepazzo”, alla popolare serie di RaiUno. Un’esperienza positiva per l’interprete vista anche in “Immaturi 2 – Il viaggio” e “I giorni della vendemmia” e molto attiva sia in Italia sia all’estero.

Lavinia Longhi sarà anche madrina .

«È stato come entrare in una grande famiglia, in un programma molto seguito che fa ormai parte della storia della tv italiana – racconta l’attrice – Mi piaceva l’idea di farne parte. Sinceramente, prima lo conoscevo poco, però è molto seguito, il pubblico italiano ha seguito i personaggi crescere negli anni e con loro gli attori, quasi come fosse un reality. Mi piaceva capire il fenomeno. E mi attraeva lavorare con una regista donna, Elisabetta Marchetti. Avevo lavorato quasi solo con uomini e con lei mi sono trovata bene, da donna a donna siamo riuscite a tirare fuori qualcosa di più».

Lei era Fiamma che portava un po’ di gelosie in casa Martini.

Mi sono divertita a interpretare il personaggio, che aveva un percorso limitato nella serie. Però sono un po’ stufa di fare l’antipatica e seduttiva. Forse perché ho questo aspetto e in Italia si lavora per stereotipi. Una cerca di lavorare bene e si ritrova a fare ruoli simili. Soprattutto non rispecchia il mio carattere, nella realtà sono dolce e sensibile, mi piacerebbe interpretare un’eroina romantica, ma l’ho fatto solo in Svizzera e in Turchia.

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Progetti in cantiere?

Sto definendo in questi giorni la partecipazione a un film tv internazionale nel quale dovrei anche invecchiarmi. E non sarò stronza. Mi piace lavorare quando ci sono stimoli nuovi. E devo dire che è un bel periodo per me.

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