Addio Ezio Frigerio,
il grande scenografo
nato a Erba

Si è spento a 91 anni. Aveva fatto la storia del teatro al fianco di Strehler. Le sue collaborazioni con Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Rudolf Nureyev. Per La Provincia aveva anticipato la sua autobiografia. Lascia la moglie, la celebre costumista Franca Squarciapino

Si è spento a 91 anni, dopo una degenza all’ospedale di Lecco, lo scenografo di fama internazionale Ezio Frigerio . Era nato a Erba nel luglio del 1930. Sposato con la celebre costumista Franca Squarciapino era tornato ad abitare, dopo una lunga parentesi parigina, proprio nei luoghi d’origine, in una casa affacciata sul lago di Pusiano.

La carriera di Ezio Frigerio coincide con l’epoca di massimo fulgore del teatro italiano, in particolare del Piccolo di Milano. La sua collaborazione, durata cinquanta anni, con il regista Giorgio Strehler ha prodotto straordinari capolavori, tra cui l’ultimo allestimento del maestro triestino “Così fan tutte” di Mozart nel 1997. Indimenticabili anche le scenografie realizzate per il Teatro alla Scala, tra cui quella spettacolare per “Lohengrin” di Wagner nel 1981.

Al cinema, Ezio Frigerio aveva collaborato con artisti del calibro di Vittorio De SIca (sue le scenografie del fortunatissimo “Ieri oggi domani” del 1963 con Sophia Loren e Marcello Mastorianni ), Bernardo Bertolucci e Liliana Cavani .

Il suo percorso personale lo aveva portato anche a lavorare al fianco di giganti dello spettacolo come Eduardo De Filippo e Rudolf Nureyev : alla scomparsa del grande ballerino russo, fu proprio Frigerio ad accettare l’incarico di progettare la sua tomba nel cimitero russo ortodosso di Parigi.

Dal luglio 2020 era diventato una “firma” regolare per la sezione culturale de La Provincia per la quale aveva preparato una serie di articoli nei quali tornava su incontri memorabili della sua carriera. Il primo “Io sono un mago” aveva poi prestato il titolo alla sua autobiografia uscita pochi mesi fa per Baldini+Castoldi. In un articolo ricordava con toni affettuosi il suo rapporto con il pittore comasco Mario Radice , del quale era stato riconosciuto allievo.

Con i suoi spettacoli, realizzati spesso in collaborazione con la moglie Franca Squarciapino, Ezio Frigerio aveva conosciuto i teatri di tutto il mondo, trovandosi a “casa”, oltre che a Milano, anche a Parigi, dove era diventato un personaggio di primissimo piano, tanto che gli venne offerto di progettare una parte delle gallerie del Louvre nell’ambito delle “Grandes Operations d’architecture et d’Urbanisme” lanciate dal presidente Mitterrand , piano poi sfumato.

Innumerevoli i riconoscimento ottenuti da Frigerio in tutto il mondo: tra gli ultimi, la “Medalla de Oro al Mérito en las Bellas Artes” ritirata a Madrid dalle mani del re e della regina di Spagna e la Rosa Camuna speciale conferitagli dalla Regione Lombardia.

L’ultimo spettacolo firmato dalla coppia Frigerio-Squarciapino risale appena allo scorso ottobre: “Los gavilanes” al Teatro della Zarzuela di Madrid.

Per la sua città, Erba, Frigerio aveva in serbo un dono speciale: un museo di storia e d’arte da realizzarsi a Villa Candiani. Il museo, già finanziato, si basa su una collezione di arte italiana del Novecento donata dallo stesso Frigerio, e sulle scenografie e i costumi più rappresentativi della carriera.

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