Beppe Grillo: "Che "Delirio" l'Italia
Spero in Obama, è proprio come me"

Il 10 novembre al palazzetto di Cucciago, il comico porta tre luminari a parlare di ambiente ed economia

Da quando ha abbandonato la comicità “pura” per diventare il capopopolo che è, Beppe Grillo non ha smesso di mescolare controinformazione, provocazioni paradossali e risate in spettacoli come il Delirio che proporrà nei anche il 10 novembre a Cantù, l'11 a Busto Arsizio e il 13 al Forum di Assago, marciando verso un “sold out” garantito da quel popolo della rete che lo alimenta pur restando lontano da tv e giornali, con cui se la prende senza mezzi termini.
Ma è un Grillo euforico, incontenibile, quello che parla a poche ore dalla notizia dell’elezione di Obama.
Inevitabile chiedere un commento...
Cosa posso dire ancora? È fantastico, un risultato bellissimo. E parte dalla rete, dal basso, dai blog, dalla comunicazione telematica. Ed è un presidente modernissimo, usa Internet, risponde direttamente ai cittadini. Proprio come me, insomma...
L’anno scorso Robin Williams ha interpretato proprio un comico che arrivava alla presidenza Usa.
E dire che il suo personaggio diceva cose semplicissime, di buon senso, non rivoluzionarie come le mie. Adesso staremo a vedere: io do fiducia a Obama, voglio credergli. Sembra un lettore del mio sito: parla di energie rinnovabili, di maggior democrazia, di ecologia. Guardandolo sono quasi entrato in depressione. Quando stai male se qualcuno vicino a te sta peggio ti senti un po’ meglio. Qui è il contrario. Noi siamo in preda al delirio di gente che non se ne vuole andare, vecchi che sperano di campare e governare fino a 120 anni. Cose da matti.
Ecco, «Delirio» è il nuovo show. Affinità e divergenze con quelli passati?
Segue il solco degli ultimi spettacoli anche se  proporre ancora più soluzioni alternative, soprattutto cercherò di far capire ai cittadini che devono essere più partecipi della loro democrazia, spiegare che oggi avere buon senso, parlare di cose normali significa essere rivoluzionari. Avremo tre luminari che parleranno di energia, di ambiente e di economia. I cittadini cominciano a capire di avere sbagliato. È una consapevolezza che non ha niente a che vedere con l’essere di destra o di sinistra: stanno accorgendosi che le leggi vengono votate in un Parlamento semivuoto e poi imposte, che le informazioni che arrivano sono manipolate...
Nessun rimpianto, quindi, per la televisione...
È il passato, e adesso vogliono convincerci, anzi, obbligarci ad accettare il digitale terrestre. Ma la televisione morirà, come scomparirà chi si è convinto che la televisione sia tutto. Anche per i giornali vedo vita breve. Negli Usa inizia il trasferimento dalla cara al web. La gente si approvvigiona di verità in rete.
Notizie non controllate, però.
Prova a scrivere una balla su Internet: dopo pochi secondi c’è già qualcuno che ti corregge. È un controllo che arriva dal basso, comunque, e non imposto.
Tornando al «Delirio»...
Farò anche una lavatrice che usa il detersivo di mia nonna, parlerò del latte crudo, parlerò di energia, di tantissime cose, insomma, prima della crisi economica.
Cosa avverrà?
La gente cercherà un capro espiatorio. E chi si ritroverà davanti? Io, intanto, mi sarò comprato Mediaset, l’ho già detto, ho gettato un’opa. Adesso stanno a 3,50. Appena scendono sotto l’euro mi compro tutta l’azienda, metto Travaglio a dirigere tutti i telegiornali e Fede dovrà lavorare sotto di lui. Ah, e naturalmente cinque veline per ogni italiano...
Alessio Brunialti
"Delirio" di e con Beppe Grillo, 10 novembre ore 21, palazzetto, Cucciago (Co), biglietti a 30 e 25 euro (numerati), e a 20 euro, info: 337/50.23.62.

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