Cappi svela i misteri di Diabolik
"Non l'avete mai visto così cattivo"

Lo scrittore di "Alba di sangue" apre il ciclo degli aperitivi in giallo, il 14 aprile a Como, alla libreria Ubik. Lo abbiamo incontrato per parlare del grande protagonista del "giallo a fumetti"

«Diabolik non muore mai». Un postulato incrollabile, il presupposto necessario per far sopravvivere, con un costante successo editoriale, il protagonista del “giallo a fumetti”, creato dalle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani nel 1962, trasformato, per la seconda volta, in un romanzo dalla fertile e fervida penna di Andrea Carlo Cappi. «Alba di sangue», il titolo di questo secondo volume dedicato all’inafferrabile criminale, edito da Alacràn lo scorso settembre, sarà raccontato dall’autore nel primo “aperitivo in giallo” alla libreria Ubik di piazza San Fedele a Como, il 14 aprile alle 18.30.
Scrittore e traduttore, editore e anche grande appassionato di letteratura gialla e fantastica, Cappi aveva già romanzato il personaggio con «La lunga notte». «Il Diabolik che si incontra in queste pagine è quello a cui sono maggiormente affezionato ovvero quello degli albi della seconda metà degli anni Sessanta - racconta - più duro e cattivo di quello di oggi».
Non uccide più come una volta, in effetti e questo può sembrare strano parlando di una serie che potrebbe sembrare ripetitiva, priva di una reale evoluzione. Il successo, quello sì, è immutato, anzi, crescente. Secondo Cappi «il pubblico costruisce un legame che potremmo perfino definire affettivo, sincero. Legge l’albo tutti i mesi per vedere cosa è capitato a un vecchio amico. La bravura degli autori sta nel riuscire a mantenere la tensione, senza infrangere le ferree regole della serie, per così tanti episodi, più di settecento». E come ci si comporta, invece, quando ci si ritrova a firmare una sua avventura? «Trovo sia stimolante lavorare su protagonisti seriali, sia creati da me che frutto di altre immaginazioni - spiega -. In questo caso Diabolik è così celebre che se ne riceve una certa notorietà di riflesso ma, contemporaneamente, anche non poca responsabilità perché il lettore non deve sentirsi tradito. Quindi non solo «Alba di sangue» è stato letto e approvato dal responsabile della testata Mario Gomboli e dalla casa editrice Astorina, responsabili del fumetto, ma sono felice di constatare che è stato ben accolto dai fan che hanno anche saputo cogliere qualche piccola citazione nascosta tra le righe come un omaggio al film che Mario Bava diresse in pieno boom dei fumetti “neri”. Ho ricostruito, per l’occasione, quell’incredibile rifugio a metà tra la Batcaverna di Bruce Wayne e le basi della Spectre».
Batman e Bond, altri due serial. Impossibile non ricordare che Cappi è anche uno dei fondatori del club italiano dedicato a 007, autore di una completissima guida e editore di inediti di Ian Fleming di cui ricorre, proprio nel 2008, il centenario. «Alacran ripubblicherà «Il traffico di diamanti», un romanzo davvero introvabile. È il principale impegno editoriale assieme al successo di «M - La rivista del mistero» che è stata, letteralmente, adottata da Mondadori, un bel riconoscimento».
Alessio Brunialti

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