Davide Van De Sfroos:
«Il mio Sanremo è qui al Sociale»

COMO

Ultimo concerto per “Terra&acqua”, spettacolo multimediale di Davide Van De Sfroos che approderà al Teatro Sociale di Como venerdì sera alle 21 (biglietti a 15 euro).

In quasi perfetta solitudine, accompagnandosi con la chitarra, con lui solo il violinista Angapiemage Galliano Persico, l’artista racconterà quel territorio che ha cantato per tanti anni e che con questa formula diventa il protagonista.

il concerto è organizzato dagli Amici di Como e dal Consorzio Como Turistica nell’ambito dell’iniziativa Città dei Balocchi.

«Tutto è nato quasi per caso - afferma Davide Van De Sfroos - filmando questi viaggi per il Lario assieme a Dario Tognocchi per una trasmissione televisiva. Però i tempi sono lunghi e per non lasciare quel materiale ad ammuffire, ho portato immagini con me in un’occasione alla Canottieri, in un’altra all’Università dell’Insubria e mi sono accorto che era una formula che piaceva e mi piaceva. La multimedialità offre diversi spunti per mostrare. Ci sono io sul palco che commenta e guarda un altro me che è quello che ha girato per il territorio».

«La reazione del pubblico è buona aggiunge Davide - con un grande confronto anche dopo lo spettacolo. Siamo tutti un po’ orfani dell’entusiasmo per casa nostra, non conosciamo quello che ci circonda, magari passandoci davanti ogni giorno.

È un antico paradosso dei viaggiatori, scoprire terre lontane e non vedere la propria.

In questo caso io spero di invogliarle a guardare attraverso i miei occhi. Se faccio vedere che a cento metri da casa ci sono luoghi che non hai mai visto, ma che sono stupendi, se te li riprendo da un aereo, diventa tutto più epico, e ci si sente abitatori di questa epica. Che è, alla fine, lo stesso processo che ho vissuto io realizzando “Terra&acqua”: ho speso tanti anni a cantare, a scrivere, a recuperare cose che si stavano perdendo, ma finché non ci vai in mezzo resta tutto sulla carta».

«Nello spettacolo mescolo poi canzoni vecchie e di nuove, edite e inedite, conosciute, dimenticate o scritte per l’occasione. La canzone resta uno strumento molto forte perché quando canti personaggi, luoghi e situazioni entra a far parte tutto di una particolare miltologia personale di un artista. Nel mio caso è una mitologia che si confronta con questa terra e quest’acqua».

Il disco è praticamente finito, ci saranno alcune cose che si sono già ascoltate come “Ki”, “Goga e Magoga”, “El calderon de la stria” e “Mad Max”. È un album fitto, è ricco, è nuovo, è pieno di roba strana. Vedremo in che direzione andrà... Sanremo? Perché no? Però allo stato attuale non ho notizie in merito, neppure per azzardare un “forse”, perché non dipende da me. Dunque il mio Sanremo è qui al Sociale.

Anche il titolo del disco non è stato ancora deciso. Ho delle idee particolari per la copertina che, se si dovessero concretizzare, condizioneranno anche questa scelta».

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