Film a Brunate con Fatima

Debutta al Festival Filmmaker di Milano il cortometraggio comasco “Tyndall” di Fatima Bianchi. Un film di quasi mezz’ora girato a Brunate

Debutta al Festival Filmmaker di Milano il cortometraggio comasco “Tyndall” di Fatima Bianchi. Un film di quasi mezz’ora girato a Brunate, nella casa di famiglia e ispirato a una vicenda personale. Sarà proiettato sabato 6 alle 19.30 al Cinema Arcobaleno. Il programma della rassegna dedicata principalmente al “cinema del reale” è in www.filmmakerfest.com. “Tyndall” è un fenomeno di diffusione della luce dovuto alla presenza nell’aria di microscopiche particelle e lo si osserva dal faro di Brunate guardando verso casa Bianchi. È con un fascio di luce che ruota nel buio che parte il corto. Si entra poi nell’edificio illuminato sulla collina dove un uomo fa colazione da solo. Si fa giorno e gli altri componenti della famiglia intraprendono le attività quotidiane nel silenzio, mentre scrivono lettere a un fratello in carcere. Ne abbiamo parlato con la regista, che vive tra Milano e Marsiglia, insegna montaggio e lavora su videoarte e documentario e ha esposto le sue opere anche a Berlino e in Austria. «È la famiglia, siamo quattro fratelli e due sorelle – racconta Fatima Bianchi -. Mio fratello due anni fa è stato in carcere, ora è fuori e sta bene e la casa è quella dove sono cresciuta, apparteneva a mio nonno».

Sembra una casa fuori dal tempo, quasi non ci sono segni di tecnologie.

«Appare fuori dal tempo, sì, ogni oggetto ha una storia, filmare questi ambienti è stato muovermi all’interno di queste memorie a occhi chiusi. Come quando di notte ti alzi per andare in bagno ed è tutto buio, ma non vai a sbattere perchè conosci l’ambiente. Ho passato lì 18 anni, poi sono andata a vivere a Milano e in Francia, ma il mio sguardo è molto nostalgico. È una casa che inghiotte, nel bene e nel male».

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