"Giovane e indipendente"
il Festival del cinema a Como

Prime anticipazioni del regista e ideatore Paolo Lipari: il concorso, alla IV edizione, sarà soltanto comasco. Tra i film in gara: "Pranzo di ferragosto"

«Una rassegna che valorizzerà il cinema italiano giovane attraverso i giovani e per i giovani». Sono le linee guida anticipate da Paolo Lipari per il «IV Festival del cinema italiano a Como», atteso nelle sale dell’Astoria nella prima settimana del febbraio 2009. Il cartellone degli appuntamenti, realizzato come sempre in collaborazione con la Fondazione Cineteca italiana di Milano. I giovani che si impegneranno coordinati dall’associazione Sguardi, sono quelli della scuola cine video «Dreamers» recentemente inaugurata, che stanno imparando tutto quello che c’è da sapere per proporsi, poi, professionalmente in un ambito davvero ricco di sviluppi. Quella dell’anno prossimo avrà subito una novità importante che farà felici i numerosi cinefili che nelle tre passate edizioni non sono certo mancati: il concorso «Rivelazioni», che si svolgerà in contemporanea anche a Milano, sarà tutto comasco, con pellicole selezionate appositamente per il festival, con i voti dei giurati nostrani che premieranno direttamente il film votato in sala, senza più sommarsi alle schede meneghine. «In questo modo - prosegue Lipari - si valorizza questo riconoscimento senza rinunciare alla qualità» e intanto prosegue l’esame dei lungometraggi, di concerto con il presidente della fondazione, Cristina Comencini, e il conservatore Matteo Pavesi, in un momento di grande fermento per il nostro cinema, in vista degli Oscar che, per la prima volta dopo dieci anni, vedono in lizza anche un candidato con serie possibilità di portare a casa l’ambita statuetta, "Gomorra". «Che non ci sarà, questo posso già dirlo - prevede - proprio per la coincidenza con gli Academy Award il titolo è stato momentaneamente ritirato. Non bisogna, però, soffermarsi solo su opere come quella o sull’altrettanto fortunato "Il divo". Quelle sono le punte dell’iceberg di un cinema che non è terribile come vorrebbero dipingerlo. È questo il principale intento del festival: permettere al pubblico di scoprire che al di là degli sforzi smaccatamente commerciali, esistono autori che, magari con pochissimi mezzi economici, riescono a realizzare vere opere d’arte. Penso a un caso emblematico come "Il pranzo di ferragosto", che vorrei sicuramente in cartellone. Per quanto riguarda gli ospiti mentirei se dicessi di avere qualche nome già in tasca». Il rapporto con le scuole proseguirà e, per tutti, il costo del festival sarà contenuto. Un unico appunto: a quanto pare "Il sogno di Federico", l’omaggio a Fellini dello stesso Lipari, sarà presentato solo a Milano: forse un eccesso di modestia cui è ancora possibile porre rimedio, a giochi non ancora fatti.

Alessio Brunialti

© RIPRODUZIONE RISERVATA