Giovanni Orelli, 80 anni
tutti da guardare in tv

Il 30 ottobre la tv svizzera manda in onda un documentario dedicato al maggiore scrittore elvetico di lingua italiana, pubblicato anche da Mondadori ed Einaudi

Per 80° compleanno di Giovanni Orelli, il 30 ottobre, la Televisione della Svizzera italiana dedicherà un vivido ritratto tracciato dal regista Villi Hermann allo scrittore ticinese.
Giovanni Orelli ha pubblicato romanzi da Mondadori e da Einaudi, poesie da Scheiwiller, e curato un’accreditata antologia degli autori del suo territorio ricomprendendo nella letteratura italiana la parte italofona, che fuori dei confini di Stato è la maggiore al mondo, della Confederazione svizzera.
Il caso vuole che la ricorrenza anniversaria giunga quasi come un’appendice alla Settimana della lingua italiana, lingua di cui fuori d’Italia Giovanni Orelli è tra i più autorevoli esponenti. Villi Hermann dice che per l’occasione gli si è accostato con qualche timore, nonostante una frequentazione niente affatto occasionale se appena si considera che da un racconto ticinese dello scrittore nei primi anni ottanta il regista aveva tratto "Matlosa", che resta una dei suoi maggiori risultati. La storia di un bancario luganese che né può né vuole recidere le radici delle sue origini valligiane.
Non per caso Giovanni Orelli è nato a Bedretto, in alto canton Ticino ed è significativo che a Milano abbia pubblicato versi nel dialetto dell’omonima valle, dove Hermann ha voluto ritrarlo, discosto dall’asse nord-sud, in un luogo dove si «respira l’aria ruvida della Svizzera primitiva», tra due finestre, una volta alla montagna, l’altra che dà sui tetti del paese. «Giovanni Orelli - sostiene Hermann - fa entrare l’aria del mondo». Poiché si considera un venditore ambulante (come il "matlosa" del film), ma di storie di oggi con riferimento al passato della sua terra, viene ritratto in un incesante andirivieni tra le finestre della sua casa. «Un unico piano sequenza - precisa il regista - lungo il quale va da una finestra all’altra guardando dentro e fuori. S’interroga, annota mentalmente parole vecchie e nuove, finché si mette al tavolo di lavoro e viene il difficile, intorno a quelle parole dovrà cominciare a scrivere». Dai romanzi ("Il sogno di Walacek", edito da Einaudi, ha avuto una traduzione francese da Gallimard) a certe "Facezie dell’Alto Ticino" raccolte sotto il titolo "Farciamm da Punt a Punt" dove l’espressione dialettale salace si traduce in sentenza filosofica, passando attraverso sonetti e altre liriche, comprese quelle di "Un orto sopra Pontechiasso.

Bernardino Marinoni

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