I Sonics all’Arena del Sociale

È stato uno show mozzafiato

Applausi ed entusiasmo alle stelle per i Sonics . Magiche acrobazie calati da un’altissima gru. Dopo i Carmina altra serata da tutto esaurito

L’imponente braccio meccanico, capace di sollevare fino a 100 tonnellate, che sorregge la sfera magica dei Sonics si vede da lontano, mentre si arriva all’Arena del Teatro Sociale per assistere a “Meraviglia”.

Il mondo magico che di lì a poco genererà dal proprio interno gli otto giovani acrobati – ballerini volanti sovrasta il tetto del Teatro Sociale preannunciando ciò che il titolo dello spettacolo annuncia in tutte le sue valenze: meraviglia come stupore, ma anche come eccellenza di una serata con la quale Como incontra il nouveau cirque per restare prima incantata, poi letteralmente entusiasta. La prima posa statuaria, dimostrazione di invidiabile atletismo e potenza fisica oltre la gravità, e la discesa lungo le funi di chiaro stampo circense dei personaggi degli italianissimi Sonics sono l’anteprima chiarissima di uno spettacolo nel quale ginnastica artistica, danza classica e acrobazia volante tipica delle discipline aeree del circo si fondono in modo nuovo e originale per stupire il pubblico.

Per i ragazzi di capitan Alessandro Pietrolini, freschi come la loro età, sempre sorridenti, perfetti nell’intesa dei movimenti come nella forza fisica e nella gestualità che consente di assumere figurazioni sempre più complesse e ardimentose, là gravità sembra solo un principio scritto da qualche parte: loro, che impressionano il grande pubblico fin dal successo televisivo ai Giochi Olimpici invernali di Torino del 2006, sembrano fare tutto con angelica naturalezza mentre volteggiano a diversi metri di altezza sopra il palco dell’Arena, mentre la grande gru fa salire e scendere di continuo la sfera magica che, via via, si arricchisce di anelli e altri sostegni ginnici.

Nell’ora abbondante di spettacolo la musica ritmata anticipa di poco le emozioni del delicato filo narrativo che racconta le emozioni: in realtà sono le evoluzioni, le figure plastiche ai limiti dell’equilibrio e dello sforzo fisico a dire, sempre sull’onda della meraviglia, della vita e del mondo.

Quel mondo che ritorna simbolico più volte con l’immagine della sfera che accoglie trasparente, sorregge, ospita fatiche e suggestioni di un noveau cirque mozzafiato.

L’Arena del Teatro Sociale è anche questo e speriamo torni ad esserlo tante altre volte. Alla fine, gli otto giovani acrobati sorridono ancora, disponibilissimi, al bordo del palcoscenico pronti a raccontare, farsi fotografare, dire il bello di un’avventura tutta italiana che va nel mondo. Un gran bell’esempio, anche per una città come Como.

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