Il bilancio dei Ministri,
«Nuove idee di futuro:
tempo di “Giuramenti”»

Concerto del gruppo stasera a Trezzo. Il 6 maggio il cd: «Inevitabile parlare di pandemia ed emergenza climatica»

Si chiude oggi al Live Music Club di Trezzo sull’Adda la prima parte del tour dei Ministri, in attesa dell’uscita del loro nuovo album, “Giuramenti”, prevista per il 6 maggio e anticipata dai due singoli “Scatolette” e “Numeri”.

Negli anni si sono esibiti con i Coldplay, i Foo Fighters, i Subsonica e moltissimi altri. Hanno collaborato con Caparezza, Afterhours, Mauro Pagani, con i registi più all’avanguardia e alcuni tra i migliori producer, da Gordon Raphael (Strokes) a Sylvia Massy (Johnny Cash, System Of A Down) passando per Tommaso Colliva e Taketo Gohara. Hanno collezionato oltre cinquecento concerti, dai centri sociali degli inizi ai sold-out nei superclub e ai grandi festival, e i loro brani su Spotify sono stati ascoltati oltre venticinque milioni di volte.

Anni fa si sono affidati a Nicolò Cerioni e alla sua arte per i loro abiti di scena - una piccola tradizione della band, cominciata nel 2006 con delle indimenticabili giacche napoleoniche, che li ha resi delle icone del rock in Italia anche nello stile.

Dallo scorso marzo sono tornati ai live tra Torino, Roma, Perugia, Firenze, Bologna e non solo. A Federico Dragogna, componente della band insieme a Davide “Divi” Autelitano e Michele Esposito, il compito di raccontare com’è andata e come andrà.

Quella di stasera è l’ultima data di questa prima serie. Com’è stato tornare a suonare nei palazzetti e nei locali?

Ci tenevamo a fare questo tour “indoor” e a tornare a suonare al chiuso non solo per l’emozione che proviamo dal vivo, ma anche da un punto di vista simbolico: abbiamo scelto di ritrovarci per vivere dei momenti in cui fare tutti insieme la stessa cosa. Era importante anche perché il disco in uscita era fermo da oltre un anno e le canzoni sono nate e cresciute in questi anni.

Quali sono stati i riscontri? Avete trovate un nuovo pubblico, oltre ai fan storici?

Questo momento di ripartenza si dimostra - fortunatamente - molto positivo: non solo per la musica, i concerti e gli addetti ai lavori, ma - mi viene da dire - per tutti.

La risposta è stata molto bella e credo che, rispetto ai tanti altri concerti di questi quindici anni, questi ultimi saranno memorabili.

Chi ci ha ascoltato in questi anni spesso ci ha scoperto grazie al passaparola o sentendoci nominare da qualcuno, considerando che - pur ricevendo attenzione dalla stampa o altri mezzi - non passiamo spesso in tv o in radio.Il nostro pubblico va dai diciotto ai cinquant’anni e si tratta di persone molto contente di fare casino insieme; trovo questa cosa molto bella, in Italia accade poco che generazioni diverse siano accomunate da interessi o passioni comuni.

Parlando di “Giuramenti”, cosa raccontano i brani dell’album?

Il disco è nato insieme all’EP uscito lo scorso anno, “ Cronaca Nera e Musica Leggera”: quest’ultimo era caratterizzato più dallo sguardo fuori da sè, il nuovo album parte invece da uno sguardo sul “dentro di sé” e da alcuni grandi discorsi interiori che credo siano comuni ai miei coetanei: il cammino fatto, la prospettiva, l’idea di futuro. Proprio l’idea di futuro è una categoria incredibilmente vessata, perché le narrazioni di questi ultimi anni sono state caratterizzate perlopiù dalla pandemia, dall’emergenza climatica, dalla guerra, in un affollarsi di “fini prossime”. Il quadro complessivo viene osservato, a seconda della generazione, in modi diversi e il disco parla, anche involontariamente, di tutto questo.

Cosa succede, ora? Quali programmi avete?

Con l’uscita del disco parte anche la promozione, sebbene si tratti, tecnicamente, dell’occasione per raccontarlo piuttosto che della vendita. Stiamo lavorando al tour estivo, per il quale speriamo di annunciare a breve le date, a cui stiamo aggiungendo quelle dei festival a cui parteciperemo e dei concerti che stiamo organizzando con altri artisti. In attesa di vederli tra qualche mese, sono ancora disponibili su Ticketone i biglietti per stasera.

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