Il "Mucchio" Extra per Vasco
cantato dai Macno e Parodi

I due lariani del cd "Deviazioni" che celebra il primo periodo del Blasco

È un intoccabile della musica italiana, i suoi concerti totalizzano il sold out ovunque (cioè nei grandi stadi da Serie A), i suoi album si vendono sempre tantissimo. Vasco Rossi è indiscutibile, insomma.
O forse no? C’è un periodico come il Mucchio selvaggio, da più di trent’anni in edicola, rivista di rock e attualità, punto di riferimento dagli appassionati, che non ha lesinato critiche all’artista emiliano. Altre pubblicazioni hanno corteggiato il “Blasco”, il mensile romano, invece, ha avuto il coraggio di dedicargli una copertina che fece scalpore, titolando senza mezzi termini Il grande bluff In questi giorni arriva nelle edicole il nuovo numero di Extra, il trimestrale di approfondimento del Mucchio, con Deviazioni, un tributo al primo Vasco con la partecipazione di emergenti della scena nostrana, tra gli altri anche i comaschi Macno e Andrea Parodi. È cambiato qualcosa?
Ne parliamo con il direttore, Federico Guglielmi.
In passato il «Mucchio», unico tra i periodici musicali a non unirsi al coro, non è stato tenero con Vasco. Perché avete deciso di dedicargli un tributo?
Per quanto mi e ci riguarda, esistono due Vasco: l’artista anticonvenzionale e fuori dal coro dei primi anni di carriera, che comunque è stato apprezzabile fino alla fine degli anni Ottanta, e la macchietta degli ultimi due decenni. Il nostro cd, che non contiene pezzi originariamente pubblicati dopo il 1989, vuole appunto rendere omaggio al vecchio Vasco Rossi, che era un grande. Non a caso, proprio su Extra, Siamo solo noi è nella lista dei primi 50 album fondamentali di rock italiano.
Avete avuto riscontri dall’artista o dal suo entourage? Gli farete ascoltare il disco?
Noi non abbiamo contattato nessuno, ma immagino che una volta che il giornale avrà girato un po’ qualche feedback ci sarà. Marco Ambrosi, il curatore del progetto, proverà comunque a darlo al diretto interessato. Auguri a lui.
Tra i nomi chiamati a partecipare anche i comaschi Macno (una conferma dopo l’omaggio a De Gregori) e Andrea Parodi. Un parere spassionato sulle loro interpretazioni?
Anche in questo caso i pezzi sono interpretati da due o più artisti. I Macno si sono “sposati” con Il Santo Niente, Andrea Parodi con lo scrittore Gianluca Morozzi. I primi rifanno Incredibile romantica privilegiandone l’atmosfera avvolgente e onirica, i secondi attenuano con un approccio più leggero le tensioni di Brava. I risultati mi sembrano buoni.
Che futuro attende le giovani band? È ancora possibile vivere di musica?
Possibile è possibile, e qualcuno ci riesce pure. I problemi sono quelli di sempre: la carenza di strutture, il fatto che quello del musicista non è considerato dai più un lavoro serio, il crollo del mercato discografico, il fatto che le grandi etichette preferiscono privilegiare pop di scarsissimo livello, l’eccessiva offerta di sedicenti artisti. Non c’è molto di che stare allegri.
Alessio Brunialti

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