Il regista canturino
"stregato" da Coelho

E' stato girato a Dorio, sul ramo lecchese del Lario, il film di Mauro Cozza sull'ultimo libro dell'autore brasiliano. Nel cast, tutto comasco, un'esordiente: l'attrice Annalisa Nizzoli di Lipomo

Lo scrittore Paolo Coelho, l’autore di «L’alchimista» e di tanti best seller (85 milioni di copie vendute nel mondo), ha lanciato ad inizio anno, sul suo blog, una sfida ai lettori: «Fai un film dalla Strega di Portobello», legato all’opera omonima «La strega di Portobello» edito da Bompiani. Il regista canturino Mauro Cozza ha deciso di partecipare al concorso con il suo lavoro realizzato in alto lago di Como (poche settimane fa), a Dorio, e proprio in questi giorni ha ricevuto la notizia di essere tra i selezionati. In palio un premio di 8.000 dollari.

Proviene da Cantù uno dei duecento cortometraggi in lizza per la vittoria in una delle sezioni del concorso, a livello mondiale, «Fai un film dalla Strega di Portobello», lanciato nel web dallo scrittore Paulo Coelho richiamando il titolo della sua ultima fatica letteraria. Lo ha realizzato il filmaker Mauro Cozza, 45 anni, canturino con esperienza pluriventennale nel settore e tra i pochi candidati italiani alla selezione per la realizzazione di un lungometraggio con i vari lavori giunti da ogni parte del mondo. Di «La strega di Portobello», Mauro Cozza ha scelto i capitoli riguardanti la testimonianza di padre Giancarlo Fontana che negò l’eucarestia - con grandi lotte interiori - ad una giovane mamma, Athena, perché divorziata e convivente, nonostante la sua grande fede.
Cozza perché ha scelto questa impegnativa parte del libro da raccontare con le immagini?
«Perché sostanzialmente il tema mi ha subito coinvolto e stimolato molto e poi perché, casualmente, ne avevo parlato con la pittrice e scenografa di Vertemate Monica Sesana. E lei non mi ha lasciato neppure il tempo di finire il discorso perché aveva già la risposta pronta: la chiesetta di San Giorgio a Mandonico di Dorio sul ramo lecchese del Lario avrebbe fatto al caso mio: era perfetta. E devo dire che migliore ambientazione non poteva esserci perché avvolta nella natura e, simbolicamente, "faticosa" da raggiungere. Devo anche ringraziare don Italo per la gentile disponibilità».
Il suo cortometraggio ha molto di comasco o sbaglio?
«Molto? Direi quasi tutto. A cominciare dai due personaggi protagonisti del filmato, ma anche del libro. Padre Fontana interpretato da Elio Noseda, attore comasco fantastico di 83 anni - ha lavorato al fianco di importanti artisti tra i quali Walter Chiari, Franco Nero, Annie Girardot, Geraldine Chaplin - e Annalisa Nizzoli, la giovane attrice di Lipomo pressoché esordiente nel campo della fiction, ma dalle potenzialità enormi. Devo dire che se già conoscevo le grandi qualità di Elio, la vera sorpresa è stata proprio Annalisa». E il gruppo di lavoro?
«Al progetto hanno partecipato Giuliano Piccolo, Carlo Boghi, Enrico Casnati, Simona Mina oltre alla già citata Monica Sesana. Vorrei citare anche il musicista Filadelfo Castro autore, tra l’altro, della colonna sonora e della canzone del cortometraggio cantata da Camilla Giangrande. Ma devo rivolgere un grazie anche a tutte le comparse che hanno lavorato con noi e alla gente di Dorio per la disponibilità».
Insomma un set vero e proprio su un balcone naturale vista lago, sbaglio?
«Certo, anche se con le dovute proporzioni. Abbiamo realizzato dei casting, quindi i provini, la scelta degli attori e via dicendo. Devo dire che il cortometraggio, grazie al bel tempo, è stato girato in soli tre giorni, con l’ausilio di un gruppo elettrogeno perché a Mandonico di Dorio non c’è la corrente elettrica». A questo punto resta solo da togliersi l’ultima curiosità: cliccare sul sito internet e godersi il "corto!" del canturino Mauro Cozza su myspace.com e cercare «Father Fontana».
Marco Corti

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