Leotta, altre due maratone
nel segno di Beethoven

Il concertista comasco si accinge a interpretare due integrali:
i concerti per pianoforte eorchestra e le sonate per piano e violino

Prosegue l’escalation del ventinovenne pianista comasco Christian Leotta. Dopo dodici esecuzioni del ciclo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven - fra Italia, Europa e Americhe - che hanno ricevuto i più lusinghieri successi di pubblico e di critica, il 2009 vedrà Christian affrontare  importanti eventi, che segnano un ulteriore passo avanti nella sua già prodigiosa carriera. Per la prima volta sarà infatti impegnato in altri due monumentali cicli integrali del genio di Bonn: i cinque concerti per pianoforte e orchestra (ai quali verrà affiancata la Fantasia op. 80 per pianoforte, coro e orchestra) e le dieci Sonate per pianoforte e violino.
Christian Leotta eseguirà il ciclo dei Concerti nello splendido Teatro Degollado di Guadalajara, in Messico, accompagnato dall’Orquesta Filarmónica de Jalisco diretta da Hector Guzmán (Concerti nn. 1, 3, 5 e la Fantasia op. 80) e da Anshel Brusilw (concerti nn. 2 e 4) sotto la cui bacchetta, nel 2004, si era già esibito in una tournée negli Stati Uniti con la Richardson Symphony e la University of North Texas Symphony.
Christian eseguirà inoltre le Sonate per pianoforte e violino con la graziosa e bravissima giovane violinista Maristella Patuzzi in diverse tappe, in Italia e Francia, a partire dal prossimo mese di gennaio. Conoscendo i due giovani interpeti è lecito attendersi una performance di notevole livello artistico. Presumiamo che anche Maristella, come Christian, proporrà una visione innovativa di Beethoven con i tempi lenti più "allargati" rispetto alla consueta prassi esecutiva, offrendo una lettura delle Sonate "controcorrente", ma altamente apprezzabile, con un fraseggio del tutto personale. Un duo che si preannuncia colmo di pathos.
Prosegue nel frattempo il successo di critica dei primi due cd, pubblicati dall’etichetta Atma, con le registrazioni delle 32 Sonate di Beethoven interpretate da Christian Leotta. Dopo la rivista <Amadeus> è ora la volta del prestigioso mensile <Musica> (n. 199 - settembre, ora in edicola). Oltre ad avere intervistato il giovane pianista, Luca Segalla ha scritto, fra l’altro: «Il Beethoven di Leotta non va confrontato con il Beethoven dei grandi interpreti quarantenni e cinquantenni, ma con quello degli stessi interpreti da giovani. Allora arrivano le sorprese, perché il Beethoven di Brendel trentenne non sembra migliore di quello di Leotta. Anzi, per alcuni aspetti appare più sfuocato e generico». Sul <Das Echo> di Vancouver (Canada) si legge: «Leotta presenta il genio di Beethoven con profonda comprensione ed eccezionale immedesimazione», mentre <Le Journal de Montreal> scrive: «Leotta, al pari del suo "maître à penser" Benedetti Michelangeli, offre un’esecuzione delle Sonate raffinata e tecnicamente brillante, dando prova di grande maturità». 

Alberto Cima

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