Poretti indaga sull’esistenza dell’anima
«Vi farò meditare, ma con il sorriso»

Il comico del popolare trio Aldo, Giovanni e Giacomo sarà questa sera al Fumagalli. «Monologo nato da una frase che mi ha detto un anziano sacerdote quando è nato mio figlio»

Non si può dire che Giacomo Poretti sia privo di coraggio. Chi oserebbe infatti scrivere un monologo che vuole essere divertente, affrontando un argomento arduo e impalpabile come l’anima?

Solo il popolarissimo comico, noto al grande pubblico come uno dei componenti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, avrebbe potuto vincere questa sfida. Il pubblico lo capirà stasera, alle 21.15, al Teatro Fumagalli di Cantù, dove Poretti porta “Fare un’anima”, il monologo da lui stesso scritto - con la collaborazione di Luca Doninelli - e interpretato. «L’idea di scrivere il monologo è nata in modo particolare – spiega l’attore – Alla nascita di mio figlio Emanuele, un anziano sacerdote venne a trovare la mia famiglia in ospedale. Ci disse: “Bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima”. Potrebbe sembrare una frase edificante, di quelle scritte sulle immaginette, eppure mi è rimasta in mente per molto tempo e mi ha portato a una riflessione da cui è nato lo spettacolo».

Ultima tappa della tournée

Il monologo, che nella sala vighizzolese arriva all’epilogo della tournée, presenta una serie di divagazioni su questa componente misteriosa dell’identità umana.

Un “soffio” potente

Attraverso situazioni quotidiane, Giacomo ci condurrà ad esplorare questo “soffio” leggero, questa parolina minuta eppure potente, di cui si sono occupati filosofi e religiosi, fin dall’antichità. «Niente paura- spiega Poretti – non vogliamo tediare gli spettatori con ragionamenti difficili. Anzi. Racconterò situazioni della vita di tutti noi, per cercare di rispondere alle grandi domande che tutti ci poniamo sull’anima. Esiste realmente o è solo una chimera, un’illusione? E alla fine, anche se la scovassimo, l’anima a che serve? Chi ce l’ha donata? Cosa ce ne facciamo? O meglio, cosa vorrebbe farne lei di noi?».

Lo spettacolo, che ha le musiche originali di Ferdinando Baroffio, le scene di Ilaria Ariemme e la regia di Andrea Chiodi ci farà riflettere, col sorriso, sulle storture e gli inciampi che ci impediscono di “sentire” la nostra anima. Quali? «Parlerò, ad esempio, dell’influenza che la tecnologia esercita su di noi – spiega ancora Poretti – della nostra fiducia cieca nell’algoritmo che ci fa sentire onnipotenti e nasconde le nostre fragilità. Il monologo sarà leggero e intenso insieme».

E come risponde il pubblico? «Devo dire che la risposta è molto buona. Credo che l’umorismo sia uno strumento potente per far passare contenuti seri». “Fare un’anima” chiude al Fumagalli la sua tournée e intanto Aldo Giovanni e Giacomo stanno scrivendo il loro prossimo film. «Non ne parliamo per ora. C’è ancora tanto da fare e occorre tempo. Lo gireremo in estate e sarà nelle sale il prossimo inverno». I fan sono avvisati. (Biglietti per stasera a 36 – 30 euro. Info: www.teatrofumagalli.it e 031/733711).

© RIPRODUZIONE RISERVATA