Sinfolario anticipa
ma i finanziatori "danno buca"

L'Amministrazione Provinciale rinuncia al sostegno al festival - Molti Comuni costretti a rinunciare ai concerti delle orchestre

Inizia il 26 luglio sulla terrazza a lago di Musso, a ingresso libero, anziché il 2 agosto come inizialmente previsto, la quinta edizione del festival Sinfolario 2008 con l’Orchestra Sinfonica Mikhail Yora di Bacau, diretta da Ovidiu Balan che proporrà celebri pagine del repertorio operistico, grazie alla partecipazione del soprano Elisabetta Amistà e del tenore Choong Sik Kim.
Il direttore artistico Maurizio Moretta parla a La Provincia delle caratteristiche di questa nuova edizione che nasce senza il contributo dell’Amministrazione provinciale. Un forfait che ha costretto molti Comuni a rinunciare all’evento.
Maestro Moretta, per quale motivo è stata anticipata l’apertura del festival?
Questa serata inaugurale è scaturita dall’annullamento del tour della Leopoldinum Philarmoniker Orchestra, rinuncia dovuta probabilmente a problemi interni all’organico orchestrale. Da tale problema è poi nata questa opportunità interessante e gradevole con la partecipazione di un’orchestra rinomata e di voci soliste del calibro di Amistà e Kim.
L’Orchestra rumena sostituirà la Leopoldinum Philarmoniker anche nelle tappe di Albese con Cassano (1 agosto) e Pusiano (3 agosto), ma mantenendo la direzione inizialmente programmata, affidata al giovane e promettente direttore Mariusz Smolij.  
Qual è la novità più interessante di quest’anno?
Ritengo sia la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica azera, una delle principali istituzioni dell’ex Unione Sovietica, che vanta oltre un secolo di vita artistica, ricca di numerosi successi e di collaborazioni prestigiose, fra cui quella con il celebre musicista Rostropovic. Sarà presente il 6 agosto a Dongo e il 7 agosto a Porlezza.
Ha creato problemi il mancato sostegno economico dell’Amministrazione Provinciale?
Senza dubbio ha reso più difficoltoso il lavoro. Di fatto il contributo comunale è inevitabilmente e significativamente lievitato, e alcuni Comuni hanno dovuto rinunciare all’appuntamento sinfonico, poiché troppo oneroso. Ma quattordici amministrazioni comunali non hanno rinunciato, e questo è un dato importante e significativo, ed hanno con determinazione voluto Sinfolario.
C’è dell’astio per questa retromarcia della Provincia?
Nessun astio. Semmai rammarico poiché assieme avremmo certamente realizzato un progetto di maggior spessore e all’insegna di quella continuità che ben trentatre Comuni ci hanno richiesto, scegliendo le nostre proposte artistiche. Credo che gli assessorati provinciali di competenza non mancheranno di riflettere su questo dato che forse nessuno si aspettava: nemmeno noi. 
Qual è il suo auspicio per il futuro?
Di poterci tutti confrontare, seduti a un tavolo di lavoro, per tracciare un obiettivo unitario: la realizzazione di un calendario ogni anno più ricco, variegato e prestigioso che ci qualifichi sulla scena internazionale, per il bene della cultura e per l’indotto turistico che l’iniziativa può sviluppare. 
Alberto Cima

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