Star del Capodanno ortodosso
I Matia Bazar nel loro meglio

Martedì 7 il gruppo vocale di scena al Casinò di Campione d’Italia. Una formazione storica del pop italiano che ancora brilla nel mondo

La band italiana più amata dal pubblico russo? La risposta è una sola: i Matia Bazar e non poteva esserci scelta pià azzeccata, quindi, per festeggiare il Capodanno ortodosso al Casinò di Campione d’Italia, che quella del quartetto di Piero Cassano, Giancarlo Golzi, Fabio Perversi e Silvia Mezzanotte, atteso per il brindisi la sera di martedì 7 gennaio (concerto e cena a 120 euro, solo drink a 42 euro, prenotazioni allo 004191-640.11.11 o al numero verde 00800.800.777.00).

A conferma del grande successo internazionale, l’ultimo concerto del 2013 si è tenuto a Baku, in Azerbaigian, ma l’evento più importante cui hanno preso parte l’anno passato è stato proprio in Russia. Anche i Matia Bazar erano nel gruppo di artisti nostrani chiamato dall’imprenditore sovietico Andrej Agapov a festeggiare i settant’anni di Al Bano a Mosca: per i fan asiatici è stata la realizzazione di un sogno, con tutti i gli artisti italiani più celebri là, fin dai tempi dell’Unione Sovietica, riuniti in un’unica occasione.

Al prossimo Festival di Sanremo non parteciperanno: ci sarà, invece, Antonella Ruggero, la voce delle origini, un ruolo difficile di cui la Mezzanotte è riuscita ad appropriarsi con grande intelligenza artistica, entrando nel cuore dei sempre numerosissimi fan che hanno accolto con grande favore la notizia del ritorno in formazione di Silvia tre anni fa.

Intanto i fondatori, Cassano e Golzi, si disimpegnano anche in altre attività musicali. Il primo è tra i più importanti autori, talent scout e produttori contemporanei: Eros Ramazzotti gli deve (quasi) tutto e non si contano le canzoni celebri che portano la sua firma.

Recentemente si è appassionato ai Sulutumana, band valassinese, a cui ha prodotto l’eccellente “Non c’è limite al meglio” assieme a Perversi.

Se Cassano, agli inizi, militava nella dimenticata prog band Jet, Golzi ha recentemente rifondato i Museo Rosenbach. Formazione di culto negli anni Settanta, con “Zarathustra”, pubblicato giusto quarant’anni fa, ha realizzato una pietra miliare del pop italiano, un disco ricercatissimo in tutto il mondo. Dopo diversi tentativi negli anni passati, il gruppo è rinato, con Golzi in versione rock alla batteria, per pubblicare una versione live di quello storico capolavoro e il nuovo “Barbarica”. E anche sul palco della casa da gioco non mancheranno storiche hit come “Solo tu”, “Ti sento”, “Vacanze romane”, “Stasera che sera”, “Per un’ora d’amore” fino alle più recenti “Messaggio d’amore” e “Sei tu”, presentate all’Ariston, riagguantando la vittoria, con la prima, nel 2002, a quasi un quarto di secolo di distanza dal primo trionfo con “E dirsi ciao” nel 1978.

Alessio Brunialti

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