Un album a stelle e strisce
degli His Electro Blue Voice

Francesco Mariani di Olgiate, voce e chitarra, Claudia Manili di Cantù, basso, e Andrea Napoli, batteria, ex studente del liceo classico Volta di Como, ora sono una band di cui esiste persino una maglietta, sul sito della Sub Pop

«Padroni nel costruire paesaggi sonori che lasciano i coraggiosi ascoltatori sfiniti, insozzati e senza nessun pensiero positivo. Più di trenta minuti di esplosioni shock-horror e una pulsazione gloriosamente ripetitiva».

Il trailer discografico è il lancio della stessa Sub Pop di Seattle, Usa. Dopo aver ospitato nomi come i Nirvana di Kurt Cobain, l’etichetta sogno per ciascun gruppo indie, a sorpresa, lancia in tutto il mondo l’album degli His Electro Blue Voice. Un trio che ora non vorrebbe essere definito “di Como”, il territorio dove, loro malgrado, hanno sperimentato suoni diventati internazionali.

Francesco Mariani di Olgiate, voce e chitarra, Claudia Manili di Cantù, basso, e Andrea Napoli, batteria, ex studente del liceo classico Volta di Como, ora sono una band di cui esiste persino una maglietta, sul sito della Sub Pop, per la quale hanno già pubblicato un pezzo per una compilation, “Sub Pop 1000”. Il 20 agosto è uscito un cd e lp tutto per loro, “Ruthless Sperm”.

Il brano usato come anteprima è “Born Tired”, echo-chitarre con batteria semplice ma dalla modulazione grunge, urla corali rock, melodiche nel loro ritmo, ossessive solo in parte, anche più pop di quello che si potrebbe credere.

Una prima parte sonica, sincopata da stacchi pressoché impercettibili, prima di una coda dimessa e quasi rassegnata, consolatoria. Con l’inarrestabile ritmo in doppio colpo di cassa e rullante, incessante, verso un finale dalla sensazione digitale.

Come spiega Mariani, il gruppo è passato attraverso una gavetta di vari vinili in formato 7” e 12”, ognuna delle uscite con la propria identità, sempre cercando di non imitare quello che era stato fatto precedentemente. «Non ci è mai piaciuto ripeterci, facendo per dieci volte lo stesso pezzo - spiega il leader - e di conseguenza un album affrettato».

Niente caselle. «Punk, new wave, no wave, noise, garage, soul, krautrock, psychedelia, shoegaze, gothic, ambient, sperimentale - elenca Mariani - una nostra caratteristica di sempre è quella di liberare il brano in una coda strumentale. Quanto ai testi, desolazione, insicurezza, delusioni, pessimismo, limiti e paure odierne e future sono gli ingredienti principali».

Ora la sfida è la pianificazione di un eventuale tour.

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