Vanillina: <Il nostro rock in italiano
è piaciuto anche ai londinesi>

La band lariana, reduce da un tour nella capitale britannica, prepara un nuovo album

Torna a far parlare di se un'altra band lariana che da qualche tempo si era defilata, dopo la pubblicazione di ben quattro lavori su cd. Al debutto di “220 volts”, seguì l’album “Mr Orange”, i video in rotazione sulle tv musicali, e l’attenzione degli addetti ai lavori con il seguito, “Spine”. L’ultimo segnale fu una raccolta di versioni inedite e videoclip che risale a due anni fa. Ora la creatura del cantante e chitarrista Davide Lasala, (con lui il batterista Luca Pozzi) passata attraverso l’ennesimo cambio di formazione, si appresta a registrare il materiale per il nuovo album. Un disco che si preannuncia più accessibile dei precedenti ma senza rinunciare a quella indomabile e genuina carica rock che ha caratterizzato gli episodi precedenti. Nel frattempo il gruppo ha fatto una breve trasferta in Inghilterra, dove, precisamente a Londra, ha tenuto alcuni concerti. Lasala ci ha raccontato come è andata. Londra è considerata una delle culle del rock, ma voi cantate in italiano, che reazioni ci sono state? Direi sorprendenti. Suonare a Londra per chi fa il nostro mestiere è una delle cose più esaltanti che ti possano capitare. Ci hanno ascoltato con attenzione. E’stato motivo d’orgoglio portare il nostro rock nella nostra lingua e in generale è piaciuto, perché ci hanno spiegato che apprezzavano il progetto nonostante non capissero le parole. Per loro era meglio così che in inglese maccheronico, come avviene il più delle volte con le band straniere. C’è qualche aneddoto che merita di essere raccontato? La sera del nostro primo concerto, suonavamo in un locale pieno di vetrate che si affacciavano sull’esterno e a metà dello show ha iniziato a nevicare, sembrava un effetto scenografico. La cosa straordinaria è che la mattina, dopo aprendo il Times, abbiamo scoperto che erano 74 anni che non nevicava a Londra nel mese di ottobre, ci siamo fatti un sacco di risate. Un'altra cosa che può succedere solo lì è che per spostarci da un luogo all’altro abbiamo utilizzato i mezzi pubblici. Il servizio è talmente efficiente che conviene rinunciare al classico furgone da tour. Tirando le somme? Una fantastica esperienza che contiamo di ripetere al più presto, magari già tra febbraio e marzo del 2009. E il nuovo album? Stiamo lavorando anche a quello, sarà un po’ diverso dai precedenti, ma sempre un disco dei Vanillina. Concerti in zona? Il 28 novembre saremo al Palazzo Granaio di Settimo Milanese con qualche anticipazione del prossimo lavoro.

Fabio Borghetti
 

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