Vini e canzoni per salvare il Gloria
Andreani chiama a raccolta gli amici

Questa sera sul palco di via Varesina anche Ghielmetti, Parodi e i Sulutumana. L’ingresso è libero, ma i proventi della serata andranno alla campagna #manchitunellaria

Il connubio tra musica è vino e antico: risale sicuramente ai tempi in cui venne versato il primo goccio d’alcol, alla conseguente euforia che genera una spontanea voglia di cantare. E al vino sono state dedicate infinite canzoni, come, per citarne solo una, “Barbera e champagne”, un successo per Giorgio Gaber negli anni Sessanta.

Citiamo proprio quella perché da lì ha preso spunto il giornalista Maurizio Pratelli per il titolo del volume conclusivo della trilogia dedicata a “Vini e vinili”, “Gaber e champagne”, uscito la settimana scorsa: dopo due volumi incentrati sulle bottiglie di piccoli, ma capaci, vignaioli italiani sposati da musica americana, nel primo testo, e inglese nel secondo, in questa ultima opera, realizzata con l’esperto Dan Lerner, i vini solo quelli d’Oltralpe.

In attesa di Parolario

Il volume verrà presentato a Villa Olmo in una serata speciale durante la prossima edizione di Parolario, ma prima di entrare nel merito, Pratelli non poteva mancare in un appuntamento intitolato “Rossi, vinili e canzoni”, fortemente voluto dal cantautore Filippo Andreani a sostegno della campagna #manchitunellaria a sostegno del circolo Arci Xanadù per acquistare lo Spazio Gloria, salvando dalla chiusura quel “luogo comune” della città.

Chitarre e Bordeaux

Alla chiamata hanno risposto altri grandi talenti nostrani. Sul palco di via Varesina 72, dalle 21, si alterneranno, ma sicuramente interagiranno pure, Luca Ghielmetti, Sulutumana e Andrea Parodi. Chi conosce questi artisti sa che il loro rapporto con la cultura del vino è forte.

Negli ultimi anni Andreani si è segnalato come un cantautore di indiscutibile, alta levatura. Lo stupore iniziale si deve alla provenienza dal punk, in particolare dagli Atarassia Gröp, una delle band lariane più attive e amate. Ma già allora si potevano cogliere, a ben sentire, gli... acini di un barolo che matura lentamente, ma costruendosi un corpo robusto e un sapore intenso, come quello dei quattro album realizzati finora.

Anche per i suoi trascorsi in Francia, da solo e al seguito dell’amico Giorgio Conte, verrebbe da abbinare Ghielmetti a un Bordeaux, ma ci piace di più sposarlo alla schiettezza del Rossese di Dolceacqua, decantato anche nei suoi brani, in pratica vino ufficiale del Premio Tenco. I Sulutumana arrivano dalla Valassina e per loro si potrebbe stappare un Crodello, ad avercelo (negli scritti antichi così veniva denominato il primo vino, spillato subito dopo la fermentazione). Parodi arriva da Cantù, ma la musica lo ha portato in tutta Italia e non solo: in costante contatto con musicisti d’Oltremanica e Oltreoceano a lui spetta il compito di farsi ambasciatore dei nostri spiriti presso quei poveri artisti che arrivano da terre in cui qualsiasi succo d’uva si può definire vino.

L’ingresso è libero, ma i proventi della serata - e sono sempre possibili e anche caldamente raccomandate le donazioni - andranno tutti a sostegno della campagna.

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