Vitali, Mr. 200 mila copie:
"Ora preparo un audiolibro"

Ai vertici delle classifiche nazionali con "La modista", il narratore di Bellano anticipa ai lettori de La Provincia altri imminenti progetti editoriali. Il Premio Campiello? "Mi piacerebbe essere della partita"

Le duecentomila copie, in un mese, de "La modista", il suo ultimo romanzo pubblicato da Garzanti, e il crescente successo dei suoi libri che lo ha portato negli ultimi anni a piazzare in libreria un milione di copie, non hanno per nulla cambiato né il modo di pensare, né tanto meno la vita quotidiana del bellanese Andrea Vitali, che rimane sempre lo stesso di vent’anni fa, quando era un autore di nicchia, molto stimato dalla critica, ma ancora poco conosciuto dai lettori che ora lo seguono con attenzione, con familiarità, con una certa premura. Basta andare a leggere i commenti lasciati sul Forum del suo sito per capire quanta affezione si sia conquistato Andrea Vitali presso i lettori italiani, un’affezione vera, quella che ha sempre caratterizzato il rapporto tra lettore e scrittore che è in grado di raccontare una storia forte, ben costruita, mossa da tanti personaggi. Quest’onda favorevole che ha accompagnato i primi mesi del 2008 per Andrea Vitali non sembra destinata a svanire, anzi, ci sono molti progetti in cantiere, oltre al già fitto "tour" di presentazioni del nuovo libro e l’impegno che serve per promuovere un nuovo romanzo. Quando ho telefonato ad Andrea Vitali per quest’intervista, l’ho trovato proprio nei giorni di un nuovo "lavoro" per lui, un modo diverso, di proporre le sue storie ai lettori, usando la propria voce, leggendo lui stesso le pagine del suo libro.
È decisamente una novità e una bella sorpresa quella dell’audiolibro. E, se non sono indiscreto, di che libro si tratta?
Sto proprio registrando in questi giorni a Milano e devo dire che è una fatica. Si tratta del primo audiolibro tratto da uno dei miei libri, un romanzo che tu hai amato molto, già fin dalla sua prima uscita presso la Periplo di Lecco, "Un amore di zitella".
Questa sì che è una bella notizia! Ancora oggi credo che questo sia uno dei tuoi libri migliori, con quella leggerezza e quell’ironia che si coniuga bene con il senso della solitudine. E poi letto da te, sono curiosissimo... Quando sarà pronto?
Presto, in estate. È stata un’idea dell’editore e io avrei voluto farlo a due voci con i Sulutumana, con cui giro anche per le presentazioni dei libri. Invece hanno voluto solo me. È impegnativo, ma sto vedendo che mi ci sto abituando, nei panni del dicitore.
Quindi quest’estate sotto l’ombrellone o in riva al lago, Vitali non solo lo si potrà leggere, ma anche ascoltare... E magari stai lavorando ad una nuova storia?
Ad una storia nuova di zecca no, ma sto riscrivendo uno dei romanzi brevi che erano raccolti nell’ "Aria del lago". Questo è il secondo, dopo "Il segreto di Ortelia". In quella raccolta si chiamava "Dopo lunga e penosa malattia". La trama è intoccata, sto lavorando soprattutto sulla scrittura.
E quando uscirà? L’anno prossimo?
No, sarà in libreria questo autunno. Quindi i lettori avranno ancora un nuovo Vitali da scoprire.
Tu sei uno scrittore che riscrive molto, che quando prende in mano un vecchio libro, non si accontenta della ristampa. Come mai?
È naturale che rileggendo adesso i miei vecchi libri ci trovi delle ingenuità, cose che non funzionano, ripetizioni, banalità. La distanza nel tempo dal testo è fondamentale: ti fa scoprire tutti i suoi punti deboli. Avendone la possibilità, in accordo con l’editore, mi sembra doveroso nei confronti del lettore, dare un libro che sia al meglio delle mie potenzialità.
E ti sono per caso arrivate proposte dalla televisione?
Fino ad ora non se ne è parlato. A dire il vero una proposta mi era arrivata anni fa dalla televisione svizzera, modellata sulle telenovelas di tipo brasiliano, tipo 200 puntate, inaccettabile per i miei propositi di scrittore.
Leggendo "La modista" e trovandovi la citazione cinematografica, riuscitissima, di Silvana Mangano, per dare il senso di quell’aria un po’ glamour degli anni Cinquanta, mi è venuto in mente un romanzo che, quando eri ancora un autore di nicchia, avevi dichiarato di stare scrivendo e che aveva come protagonista Alida Valli. Che fine ha fatto?
 L’ho scritto sì, ma non è bello, non ne sono convinto, perchè credo ci sia troppo Alida Valli. Non sono ancora riuscito a trovare quell’idea che mi permetta di far stare sullo sfondo questo personaggio che può diventare così protagonista. Mi mancano le mezze figure, quelle che mi piacciono tanto, il paese in genere. La lascio lì, ancora, nel cassetto, aspettando che scoppi la storia, per riscrivere questo romanzo.
Già si fanno pronostici su chi ci sarà e chi no, ai due premi letterari più importanti in Italia, il Campiello e lo Strega. Bruno Gambarotta finisce un suo recente articolo sulla «Stampa», auspicando che «questo Campiello di lago aspetta solo d’essere gemellato con il salotto lagunare». La modista sarà tra i libri che si contenderanno un posto nella cinquina 2008?
Lo Strega non mi è mai piaciuto come premio; il Campiello, guardandolo alla televisione, l’ho sempre visto come un premio alla carriera. Certo mi piacerebbe essere della partita quest’anno: due volte non ce l’ho fatta, ma magari La modista può convincere i giurati. Però per me non è un problema: ho già vinto il Bancarella e mi ha portato fortuna anche in termini di copie vendute. Certo mi piacerebbe essere a Venezia, però non dipende da me. Io parto dal presupposto che, se va bene, bene; se non va bene, la faccio andar bene lo stesso. Non mi turba più di tanto il fatto di non essere nella cinquina di un premio. A me interessa "il lavuraa" di cui parla Gadda, continuare a mantenere viva la voglia di raccontare, che per me è gioia di vivere.

Fulvio Panzeri

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