Albavilla, vigile da 31 anni in pensione
«Ho multato mio figlio. E un sindaco»

È considerato un’istituzione: «Ero perito chimico, ho preferito stare sulla strada»

Il 30 giugno si toglierà per l’ultima volta la divisa, appenderà il fischietto al chiodo e si preparerà per la sua nuova vita con l’intenzione nel breve periodo di contendere la poltrona al suo ormai ex capo correndo per diventare sindaco di Albavilla.

Federico Ciceri, 65 anni, per l’Erbese è un’istituzione, da ventidue anni commissario di polizia locale, da trentuno vigile rimarca come il ruolo non sia un lavoro ma una missione. E ricorda quando multò suo figlio per una mancata revisione, senza poi contare assessori e sindaci finiti sul suo blocchetto.

«Per me è stato sicuramente più un onore che un onere essere al servizio della cittadinanza – spiega Ciceri -. Ho sempre ritenuto questo lavoro una missione da vivere con buonsenso cercando di rispettare sempre i cittadini. Per questo ho cercato di comportarmi sempre con onestà evitando se possibile strumenti repressivi come semavelox, autovelox e telelaser: spesso usati dagli enti locali non per dare sicurezza ma per fare cassa».

Ciceri ha iniziato la sua carriera lavorativa quarantaquattro anni fa: «Ero perito chimico, vicecapo di laboratorio con uno stipendio di due milioni e mezzo di lire, sono entrato in servizio come vigile con uno stipendio da un milione e trecentomila lire – racconta senza alcun ripensamento - Io volevo fare questo lavoro e mi sono adeguato ad uno stipendio più basso

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