«Altro che vendere, faccio la guardia
Con la crisi la gente ora ruba di tutto»

Il gestore di un supermarket a Menaggio: «È dall’89 che non vedevo furti a ripetizione. Sorveglio di continuo le telecamere e sono bonario, mi faccio solo riconsegnare il maltolto»

Cammina davanti alla porta del suo supermercato, il “Conad”, Gigi Cavigioli, mentre allargando le braccia conferma: «Dall’89 a oggi non mi era mai capitato nulla di simile». Il riferimento è all’impennata dei furti all’interno del punto vendita portato avanti con i figli Giacomo e Gloria, destinati a proseguire l’attività di famiglia.

Non si tratta più di furti “una tantum”, ma di episodi che si ripetono in serie. «Di certo è un effetto dell’onda lunga di questa pandemia, che ha allargato la forbice delle disuguaglianze. Ci accorgiamo che ormai i furti non riguardano più il pensionato in difficoltà, ma tutte le fasce d’età. È un fenomeno preoccupante - osserva ancora Cavigioli -. Ormai la nostra deve essere una vigilanza fissa al monitor che raccoglie le immagini delle telecamere».

E spiega: «Il più delle volte però è il “sesto senso” a farci intuire che qualcosa non sta andando come dovrebbe. E così dalle tasche, dai marsupi, da sotto i giacconi spunta merce di ogni ordine e grado. Cerchiamo sempre la soluzione bonaria, facendoci riconsegnare quanto prelevato. Ma proprio in questi giorni mi chiedevo se si può andare avanti così».

«Lavoriamo sempre con un occhio attento a ciò che ci accade intorno. E alla fine dobbiamo fare i conti con un danno che alla fine ha un risvolto economico importante, pur trattandosi di piccole cifre per ogni singolo episodio».

I filmati delle telecamere parlano chiaro. Il modus operandi è sempre il medesimo: un’occhiata furtiva (è proprio il caso di dirlo) a ciò che succede e via con questo o quel prodotto nascosto - a loro insaputa - in favore di telecamera. «Poi tocca a noi intervenire e assicuro che faremmo volentieri a meno di interpretare la parte dei cattivi. I prodotti che vanno per la maggiore - alla voce “furti” - sono i profumi (per le dimensioni delle confezioni), il tonno (per analoghi motivi) e la carne take away.

Marco Palumbo

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