Bellagio, muore il pino-simbolo
Lo sostituisce la Spina verde

L’allarme lanciato per l’ultimo albero superstite del picco di Pescallo è stato accolto. Il presidente del Parco regionale offre di ricollocare due piante sane

In soccorso dei due pini - in realtà cipressi - di Bellagio arriva anche il presidente del Parco Naturale Spina Verde, Giorgio Casati, che offre al comune la disponibilità dei propri tecnici per piantare dei nuovi alberi in cima al picco a Pescallo vicino alla punta.

Il “picco dei due pini” è un luogo storico di Bellagio, molto apprezzato perché scenografico e qui, spesso, i ragazzi del paese si recano in barca per poi tuffarsi dal promontorio. A metà mese l’assessore al turismo di Bellagio, Luca Leoni, aveva annunciato di voler intervenire perché l’ultimo albero presente stava morendo, quindi chiedeva chi fosse disponibile a dare una mano.

«Non possiamo perdere uno dei nostri simboli, i due pini c’erano quand’ero piccolo e quando erano piccoli i miei genitori – spiegava Leoni -. Tantissimi giovani di Bellagio si sono lanciati da questo promontorio nel lago. Io ho spiegato che sono disposto a comprare due pini se poi dei volontari s’impegnano, con l’aiuto dell’amministrazione, nel piantare gli alberi nella posizione in cui sono rimasti per decenni».

Casati del Parco Naturale Spina Verde di Cavallasca si dice disposto a dare un aiuto: «Mi propongo anche in qualità di presidente di un Parco Regionale di Lombardia, di impegnarmi gratuitamente a collaborare col mio staff tecnico per la ricerca di una soluzione valida dall’aspetto scientifico-botanico, compatibilmente con la presenza dei gabbiani, finalizzato alla ripiantumazione e conservazione dei due cipressi».

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