Denunciato il titolare dell’agriturismo dove si è svolto il rave party: «I nostri sono stati atteggiamenti volti a rispettare le regole»

La vicenda I provvedimenti della Questura nei confronti del proprietario dell’area. Grisoni: «Per l’anno prossimo sarà fatto tutto in piena regola, vogliamo collaborare»

Dunque quello organizzato presso l’Alpe di Sala nel fine settimana tra il 7 ed il 9 ottobre non era “un percorso enogastronomico con intrattenimento musicale” (come da richiesta inoltrata allo sportello Suap del Comune) bensì - secondo la Questura e i carabinieri della stazione di Tremezzina - un “rave party illegale”. Il tutto entro la cornice dell’evento “Enjoy The Silence”, che - in base alla nota diffusa ieri dalla questura - «ha richiamato da tutto il nord Italia ed anche dall’estero circa 220 persone». Evento che “La Provincia” in quel fine settimana ha documentato in presa diretta.

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Le modalità

«Le modalità di organizzazione dell’evento sono state tali da essere ricondotte alla violazione penale di apertura abusiva di luoghi di pubblico intrattenimento per cui è necessaria la licenza del sindaco competente per territorio o, in alternativa, la presentazione di una Scia specifica per tale tipologia di raduno», ha rimarcato la Questura, aggiungendo che «il gestore del terreno e la materiale organizzatrice hanno disatteso tali adempimenti, mettendo così a repentaglio la sicurezza dei partecipanti». Le tre serate - «con tanto di prevendita a prezzo maggiorato di 30 euro e annunci sui social» - necessitavano, in base agli accertamenti di appositi “titoli autorizzativi”, rimarcando che «la presenza del dj con tanto di postazione dedicata, la musica ad alto volume e una moltitudine di persone intente a ballare per gran parte del tempo sono tutti elementi tipici dei luoghi di pubblico intrattenimento».

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Violazione penale

«Al solo titolare dell’agriturismo è stata contestata l’ulteriore violazione penale per aver offerto ospitalità nei locali e nei terreni nella sua disponibilità - ed anche in tende e roulotte - persone i cui nominativi non sono stati trasmessi alla questura attraverso il portale digitale», ha rimarcato ancora la stessa questura, mentre «la Divisione sociale ed amministrativa (che fa capo sempre alla questura , ndr) ha inoltrato al sindaco di Sala Comacina un verbale di accertamento per le contestazioni amministrative del caso». Vicenda questa che il Comune porterà avanti in autonomia. Sin qui la cronaca.

«Durante un incontro di due ore tenuto venerdì scorso in questura abbiamo posto le basi per organizzare, all’insegna della massima collaborazione e della piena legalità, gli eventi del prossimo anno - ha confermato al nostro giornale il gestore dell’Alpe di Sala Comacina, Marco Girsoni -. Incontro che noi abbiamo richiesto dopo l’evento di quel fine settimana per capire il perimetro entro il quale muoverci senza incappare in comportamenti errati, ricordando che per l’evento precedente avevamo dato corso anche al piano di sicurezza e che dunque il nostro obiettivo è organizzare 4-5 eventi l’anno con la massima tranquillità da ogni punto di vista. Attendiamo ora l’importo della sanzione amministrativa del Comune. Si è detto molto su questo evento. Sicuramente non c’erano i 330 partecipanti sbandierati da più parti. Ci eravamo mossi anche per ottenere i requisiti per l’agricampeggio, questo per dire che i nostri sono stati atteggiamenti volti a rispettare le regole. Ora andremo ad intraprendere i passi, in primis con il Comune, per non incappare in ulteriori problematiche, ricordando che già ad aprile c’era stato un passaggio ufficiale - sulle autorizzazioni - con il Comune stesso e con tutti i soggetti interessati, a cominciare dalla polizia locale».

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