Dongo, vaccinati da tre mesi
ma non risulta da nessuna parte

Il caso della quarantina di dipendenti della Rsa: «Disagi per tutti»

Hanno fatto tutti il vaccino in doppia dose, ma ufficialmente non risultano vaccinati. Davvero curiosa la situazione in cui si sono venuti a trovare i dipendenti - una quarantina - della casa di riposo Ferriere e Fonderie di Dongo. Al pari di tutti gli altri operatori sanitari di ospedali ed rsa, anch’essi si erano sottoposti a vaccinazione anti Covid prima di tutte le altre categorie, con prima dose e richiamo che risalgono a quasi tre mesi fa.Ma ora, a sorpresa, hanno scoperto di non risultare registrati sul portale di Regione Lombardia, con tutte le conseguenze negative del caso: basti dire, per esempio, che non possono nemmeno prenotare le vacanze. La prova della vaccinazione è diventata una sorta di patentino, senza il quale non è accessibile nemmeno il mare. Ma cosa è successo esattamente per i vaccini dei dipendenti? La colpa sembra ancora una volta di Aria, l’agenzia regionale incaricata di gestire prenotazioni e liste vaccinali nella fase iniziale, che tanti disguidi ha creato un po’ ovunque. «È accaduto che il portale di Aria non accettasse le registrazioni sotto la dicitura “casa di riposo di Dongo” – spiega il presidente della struttura, Roberto Bogino – In sostanza la nostra rsa veniva confusa con un’identica struttura di Civo (Comune della provincia di Sondrio). Sembrava un disguido facilmente superabile e, invece, a distanza di mesi non è ancora risolto». Aria, insomma, ha fatto acqua da tutte le parti anche a Dongo. Dopo numerosi tentativi di risolvere la questione andati a vuoto, tuttavia, secondo il presidente della casa di riposo la soluzione ora suggerita potrebbe essere quella giusta. «Abbiamo inviato, come indicatoci, delle cartelle excel all’Ats della Montagna con tutti i dati relativi ai nostri dipendenti vaccinati . L’azienda sanitaria si rapporterà con la Regione e dovrebbe finalmente chiudersi il cerchio». «Lo auspichiamo vivamente – aggiunge Bogino – perché i disagi sono palpabili: la prova del vaccino, infatti, serve in relazione al lavoro e per tanti altri ambiti ed è comprensibile il fastidio provato dai nostri dipendenti». La rsa donghese, nel frattempo, ha superato la lunga fase di isolamento: «Abbiamo attrezzato un locale e ora autorizziamo le visite dei parenti – comunica il presidente – Ci sono richieste di nuovi ospiti e ci impegniamo noi a recarci a Sondrio a recuperare i necessari vaccini da somministrare loro, mantenendoli comunque isolati dagli altri per il necessario periodo di quarantena».

(Gianpiero Riva)

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