Frana, un anno dopo: abbattuta una casa
ma la strada è lunga

Laglio Proseguono i lavori per la messa in sicurezza, interventi alla valle del Caraello e alla Selvetta di Ticee. A novembre dovrebbe partire il cantiere principale

Le ruspe sono in azione, la mole di detriti è nettamente calata e i cittadini di Laglio sfollati da oltre un anno iniziano a intravedere la luce in fondo al tunnel.

Procedono i lavori nella zona del torrente Caraello, quella che è stata devastata da una colata di materiale per due volte: la prima nel luglio del 2021 (a cui era seguito un altro evento appena una settimana dopo) e quella più recente di inizio giugno, quando il paese si è ritrovato nella stessa situazione di undici mesi prima, se non peggio.

Nell’immediato erano stati svolti gli interventi d’emergenza per mettere in sicurezza il più possibile la zona, ma i detriti erano stati rimossi sostanzialmente solo dalla provinciale Regina Vecchia e dal tombotto, nuovamente ostruito dal materiale franoso.

Ora, invece, si sta procedendo a passo spedito: questo anche grazie al finanziamento di 250mila euro che il Comune ha ricevuto per un provvedimento regionale, proprio per iniziare a fare lo sgombero del materiale. È stato inoltre trovato l’accordo con i privati del primo edificio – quello frontale alla provinciale, guardando verso la valle - che aveva probabilmente subito le conseguenze peggiori dopo le frane. Negli ultimi giorni è quindi iniziata la sua demolizione, soluzione che fin da subito si era rivelata inevitabile, anche perché si tratta di una posizione altamente a rischio, considerando quanto accaduto nell’ultimo anno e il fatto che il pericolo pare tutt’altro che alle spalle. Il volume di questo edificio, in ogni caso, sarà concesso ai proprietari in un’altra area del paese.

Gli interventi

Se fino a ora il meteo è stato più che clemente - il rischio di altri smottamenti in caso di temporali violenti, del resto, è presente - è necessario pensare alla più ampia e definitiva messa in sicurezza della zona, per evitare che altri episodi simili si possano ripetere in futuro.

Ora, infatti, l’obiettivo è quello di sgomberare il materiale alluvionale e ricalibrare l’alveo almeno nella parte bassa, per poi salire fino in alto.

L’obiettivo

Entro la metà di settembre, inoltre, dovrà essere consegnato il progetto esecutivo dei lavori per quanto riguarda le gabbionate, sorta di gradoni realizzati con le pietre recuperare in loco. La loro funzione sarà quella di trattenere il materiale grossolano e lasciar passare l’acqua. Una volta fatta la gara d’appalto, si conta di avviare il cantiere principale entro novembre.

Si lavora anche nella parte alta del paese, nella frazione di Ticee: anche qui un’incredibile quantità di sassi si era riversata nella valle della Selvetta, ostruendo il ponticello e minacciando le abitazioni sottostanti.

Sul posto sta intervenendo il Consorzio Forestale Lario Intelvese: una parte dei sassi è stata accumulata nelle gabbionate portate nelle scorse settimane attraverso l’elicottero, ma molto altro è ancora da rimuovere, risalendo il valletto.

Non manca, in questo caso, la preoccupazione dei cittadini che abitano nei pressi della valle: temono che, in caso di maltempo, possa scendere tutto nuovamente verso il paese.

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