Il lupo di Valle Intelvi ripreso dalla fototrappola vicino alla sua preda

Alta Valle Intelvi L’esemplare è tornato vicino alla carcassa del cervo. Testa (Polizia provinciale): «Era intimorito, ma non ha attaccato ovili»

Il maschio adulto di lupo avvistato e immortalato da varie persone in Alta Valle Intelvi (fatto insolito, visto che l’animale è solitamente schivo) è tornato sulla carcassa del maschio adulto di cervo che aveva predato qualche giorno prima in località Arame.

Lo ha immortalato la fototrappola piazzata dagli agenti di Villa Saporiti martedì seraintorno alle 20, dopo che gli agenti avevano spostato la carcassa proprio per osservare gli spostamenti del lupo e cercare di recuperarne campioni biologici utili a definirne il gene.

Rimosso

Ieri quel che restava della carcassa, ormai in decomposizione, è stato rimosso, anche perché la zona in questi giorni è stata parecchio battuta da gente del posto per pura curiosità nonché da persone in cerca dei palchi (le corna) degli ungulati.

Nel contempo è al vaglio della polizia provinciale una seconda predazione, sempre di un maschio adulto di cervo, riscontrata a circa un chilometro di distanza dal luogo in cui è stata rinvenuta la carcassa del primo. L’esemplare era debilitato a causa di una profonda ferita alla spalla, provocata da un violento impatto con una recinzione.

Nel contempo il comandante della polizia provinciale Marco Testa - nell’ambito delle attività connesse al progetto “Life WolfAlps Eu”, finalizzate a migliorare la coesistenza tra lupi e persone nell’arco alpino - dopo l’eco che ha avuto la vicenda in Valle, ha voluto puntualizzare alcuni concetti. «Questo esemplare maschio di lupo, nonostante si sia reso visibile a più persone, era intimorito dalla loro vicinanza. Lo si nota dalla coda tenuta tra le zampe e dal fatto che in nessuna immagine o filmato lo si è mai visto mostrare i denti e arricciare il naso con fare aggressivo».

Obiettivo

Testa precisa che il lupo «Non ha posto in essere alcun attacco ad ovili o ad esemplari ovicaprini, anche perché i capi che sono allevati in questa zona sono custoditi secondo le norme vigenti e messi al riparo dagli attacchi dei predatori. Il lupo ha semplicemente seguito il proprio istinto: la neve caduta abbondante in quota lo ha fatto scendere verso un’area di svernamento ricca di cervi e cinghiali. Qui ha predato un cervo sofferente destinato a morire a stretto giro, mentre stiamo accertando una seconda probabile predazione. Né mercoledì né oggi (ieri, ndr.) risultano nuove segnalazioni: insieme ai carabinieri forestali abbiamo tenuto sotto stretta osservazione la zona».

«E tenendo sotto controllo la carcassa - prosegue Testa - abbiamo potuto raccogliere le immagini della fototrappola, utili a comprendere il comportamento del locale popolamento del lupo. E’ possibile che ora si sia spostato in una zona meno antropizzata, dove potrà superare quest’ultimo periodo invernale».

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