La lettera non arriva in tempo.Salta la vaccinazione: proteste

Cremia Poste Italiane sotto accusa per i disagi (e i ritardi) nelle consegne. La risposta: «Portalettere nuovi, ma anche case senza nominativi esposti»

Stavolta tocca a Cremia fare i conti con i disagi postali. Fra Centro - Alto Lario e Porlezzese, negli ultimi anni, è stato un susseguirsi di segnalazioni e lamentele dell’utenza per ritardi o addirittura per la mancata consegna della corrispondenza. Il caso di Cremia, insomma, dove da uno o due mesi, in base alle testimonianze raccolte, pare che il portalettere non faccia più il regolare giro quotidiano del paese, non fa nemmeno più notizia.

Se non fosse che un residente, Gianandrea De Lorenzi, si è trovato al centro di un curioso richiamo parte dell’autorità sanitaria. E’ papà di un bimbo in tenera età e l’Ats della Montagna gli aveva inviato apposito avviso per la prima vaccinazione obbligatoria del piccolo. Ma lui quell’avviso non l’ha mai ricevuto e così, il giorno stabilito, non si è presentato con il figlio all’ambulatorio di Dongo: «Invio la presente – scrive al Comune di Cremia – per segnalare all’Amministrazione comunale che i cittadini di Cremia non ricevono la corrispondenza da due mesi. Io sono stato contattato dall’Ats di Dongo perché non ho portato mio figlio in ambulatorio per essere sottoposto a uno dei vaccini obbligatori. Non vorrei trovarmi altre sorprese – aggiunge l’interessato – e, in difetto, ricorrerò all’autorità giudiziaria».

In realtà non è questa la prima segnalazione che perviene agli amministratori locali. «Abbiamo grossi problemi con la consegna della corrispondenza – interviene il sindaco, Diego Manzi – Il disagio, come accade di solito in questi casi, è avvertito soprattutto dalle persone anziane, che fanno affidamento ancora sulle bollette e altre documenti importanti in cartaceo. Nell’ultimo mese abbiamo ricevuto in Comune numerose segnalazioni di cittadini e ho personalmente sollecitato Poste Italiane a provvedere a risolvere il disservizio. Ma per il momento – conclude il primo cittadino – nulla è cambiato».

E ancora: «Ci viene segnalato, inoltre, che le missive arrivano con indirizzi incompleti, creando problemi nella consegna – prosegue Poste Italiane – . Su alcune abitazioni, poi, non sono esposti i nominativi. Ci stiamo attivando in due modalità: da un lato continueremo il monitoraggio, in modo da garantire i consueti standard di servizio, dall’altro sensibilizzeremo la cittadinanza ad esporre chiaramente i nominativi sulle cassette delle lettere».

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