L’orchestra che faceva ballare il lago: sul palco (per solidarietà) 30 anni dopo

Domaso Sabato a Villa Camilla tornano a esibirsi i “Ritmo 2001”, uno dei gruppi cult dell’epoca. Tra loro anche il papà e gli zii di Angelica Angelinetta: il ricavato sarà destinato alla ricerca

Di nuovo protagonisti. Sabato 8 luglio tornano sul palco i “Ritmo 2001”, orchestra che tra gli anni ’80 e ’90 ha segnato tante serate di intrattenimento nel territorio e in Valtellina. Era il gruppo musicale che andava per la maggiore a quei tempi e ne facevano parte anche Stefano Angelinetta, papà di Angelica, la giovane il cui nome rimane indissolubilmente legato alla ricerca contro la fibrosi cistica, e i suoi fratelli Nico e Franco.

Il programma del concerto

La serata, in programma alle 21 nel parco di Villa Camilla, sarà tutta dedicata ad Angelica, preziosa testimonial di solidarietà. L’idea era nata nel 2019, dopo che la stessa Angelica aveva spronato il padre a ricostituire i “Ritmo 2001” per la causa della ricerca. E così il figlio di un altro componente della band, Cristian Fontana, di Pianello, si era preso a cuore il progetto, realizzando dapprima una raccolta amarcord dell’orchestra, che è servita a stimolare i componenti, contattandoli poi uno per uno. Nonostante la maggior parte di loro avesse messo lo strumento in soffitta trent’anni fa, tutti hanno accettato con entusiasmo di rimettersi in gioco.

Così, una settimana dopo l’appuntamento con la Marafibrositona, appuntamento cardine sempre a favore della ricerca sulla fibrosi e che ha riscosso il solito grande successo, sabato a Villa Camilla l’emozione si taglierà ancora a fette, con gli storici musicisti altolariani che faranno rivivere tanti bei ricordi alle generazioni del secolo scorso.

Anche in questo caso il ricavato sarà tutto destinato alla Fondazione ricerca fibrosi cistica, per contribuire a coronare il sogno di Angelica: trovare una cura che possa debellare questa malattia genetica. L’orchestra “Ritmo 2001”, costituitasi nel 1978, si è sempre esibita per lo più con undici elementi storici: Ivan Porta, Vincenzo Fontana e Roberto Maffia di Pianello del Lario; Saverio Bonfiglio, Stefano, Franco e Nico Angelinetta di Dongo; Nazareno Fomasi, di Sorico; Alberto Cappi e Fabio Massimo di Gravedona; Ivana Vanoli (la cantante), di Vercana. Molti di loro hanno appeso lo strumento al chiodo trent’anni fa, ma ad Angelica non si poteva certo dire di no e già da qualche mese sono riprese le prove di ciascuno in proprio, prima dei raduni per affinare il gioco di squadra.

I brani proposti nel corso di questa serata saranno per lo più quelli del repertorio dell’epoca e per molti sarà anche l’occasione per rivivere i ricordi di gioventù. Anche se, ovviamente, il fine ultimo e quello più nobile è rappresentato dalla certezza di gettare un ulteriore seme di speranze nel mondo della ricerca contro una malattia subdola e terribile come la fibrosi cistica.

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