Morto folgorato a Domaso
«Non doveva essere nel cantiere»

Silvio Bizzanelli, 68 anni, si trovava insieme all’imprenditore edile Elia Fondrini

Si chiarisce il contesto, ma rimane inspiegabile la dinamica del dramma avvenuto l’altro giorno a Gaggio, frazione di Domaso, quando una scarica dell’alta tensione ha folgorato, senza lasciargli scampo, Silvio Bizzanelli, sessantottenne di Vercana, e ferito in maniera per fortuna non grave Elia Fondrini, 29 anni, originario di Tartano e residente a Gera Lario.

I due si trovavano nella proprietà di Daniele Travi, imprenditore che a Gaggio possiede un’estesa vigna con l’azienda per la lavorazione della uve e la produzione di vino. Da circa quattro mesi Fondrini era impegnato a ripulire e a terrazzare un appezzamento invaso da rovi e boscaglia dove il proprietario intende piantare nuovi vitigni.

Anche la vittima si trovava con lui in una piazzola dove, con l’impiego di una betoniera azionata da un generatore, si faceva il cemento per la costruzione di un muro di terrazzamento. Ma come assicura lo stesso Travi, l’unico autorizzato ad eseguire i lavori era l’artigiano di Gera: «Fondrini, artigiano edile, lavora da me da quattro mesi, sempre pagato con regolari fatture – esordisce l’imprenditore domasino –. Non saprei motivare in alcun modo, invece, la presenza della vittima sul posto. Si tratta, tra l’altro, di un terreno non a ridosso di strade o sentieri e bisogna proprio andarci apposta per raggiungerlo. Nei giorni precedenti ero sempre passato a dare un’occhiata e sul posto avevo sempre trovato il solo Fondrini».

(Gianpiero Riva)

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