Posta a giorni alterni, il sistema va in tilt
«Montagne di lettere da recapitare»

Zone di recapito troppo vaste, i postini non riescono a smaltire la corrispondenza

Posta a giorni alterni, a Como iniziano ad accumularsi lettere non recapitate. Il sindacato lancia l’allarme: sul lago nemmeno la posta urgente verrà garantita.

Dal 30 di maggio anche in città (come pure nei Comuni limitrofi di Lipomo, San Fermo, Grandate, Faggeto, Torno, Brunate, Cernobbio e Carate Urio) il postino passa un giorno sì e uno no, fatte salve le raccomandate e gli avvisi di EquItalia che Poste Italiane si impegna a recapitare quotidianamente. Ogni giorno nella sola Como vengono spedite tra le 3mila e le 3500 raccomandate. Le zone di recapito sono state tagliate, sono passate da 66 a 38, i postini devono coprire un territorio più vasto, passando secondo uno stradario il lunedì, il mercoledì e il venerdì e la settimana successiva il martedì e il giovedì. Non riuscendo però a fare il giro di tutte le vie in un singolo turno negli uffici cominciano ad accumularsi lettere e buste non recapitate da smaltire il giorno seguente.

«È così, ci sono i cumuli di lettere - denuncia Giuseppe Incorvaglia di Uil Poste -. I postini non riescono ad azzerare la corrispondenza e la lasciano in consegna per il giorno dopo. Succede non solo a Como città, che ha una grande mole di buste in arrivo, ma anche nelle aree periferiche dove le distanze sono maggiori».

Uil ieri ha protocollato in Comune e in Provincia le firme dei lavoratori che chiedono alle autorità di occuparsi della questione. «Dal 13 giugno il recapito a singhiozzo parte anche a Menaggio e dintorni - spiega Marco Di Vico, per Cgil Poste -, su quel territorio non c’è la garanzia di ricevere la posta prioritaria tutti i giorni, raccomandate comprese. A questo si aggiunga la chiusura degli sportelli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA