Dosi a farmacie e aziende?
«Sì, ma non in questa fase»

Dalla prossima settimana via libera a tutte le fasce di età - Ecco perché per le sedi alternative agli hub si punta su terze dosi e autunno

Como

Le vaccinazioni in Lombardia ormai sono a buon punto, dalla prossima settimana anche le fasce più giovani della popolazione potranno prendere appuntamento. Quindi aprire una nuova fase con i vaccini nelle aziende potrebbe non essere più utile e proprio per questo motivo la Regione farà il punto anche alla luce dei dati sull’adesione.

Da mesi, però, il Pirellone insiste per far partire le vaccinazioni nelle aziende, fino ad ora del resto si è dovuto rispettare il criterio dell’età e delle fragilità, ma da giugno i vaccini sono liberi per tutti. Ci sono dei grandi gruppi industriali in grado di organizzare internamente gli ambulatori. Ormai però una grande fascia della popolazione è già inserita nella campagna vaccinale.

Anche l’Ats Insubria ha riferito che potrebbero a giugno partire delle sperimentazioni nelle imprese, ma non in provincia di Como. «Le aziende saranno di sicuro preziose nella fase delle terze dosi – ha detto Ester Poncato, responsabile per la programmazione delle campagna vaccinale – quando tra l’autunno e l’inverno sarà necessario fare i richiami ai lavoratori una volta scaduta la copertura delle attuali vaccinazioni in corso. Nell’immediato invece non abbiamo contezza di sperimentazioni per i vaccini nelle aziende in avvio sul nostro territorio».

Si pensa dunque già ad organizzare i prossimi passi una volta superata la fase massiva e il commissario regionale Guido Bertolaso parla già di “campagna autunnale”. Del resto la copertura dei sanitari e degli ospiti delle Rsa vaccinati a inizio anno scade tra settembre e ottobre.

Le ipotesi sono diverse e non ci sono ancora certezze. A livello nazionale è stato a tal proposito un progressivo abbandono dei grandi hub in favore di vaccinazioni più capillari. Sul nostro territorio Villa Erba chiuderà il 15 agosto, mentre Lariofiere ha dato disponibilità fino a novembre. In generale comunque fiere e poli espositivi devono tornare a svolgere le loro attività.

L’Ats Insubria pensa a dei centri vaccinali più snelli, l’esempio è il tendone di Lurate Caccivio gestito dai medici riuniti in cooperativa. L’Asst Lariana comunque è già pronta a replicare le stesse linee vaccinali dell’hub cernobbiese tra via Napoleona e via Castelnuovo. Quanto ai pediatri, da impiegare già per le vaccinazioni agli adolescenti, giovedì prossimo in Regione c’è un incontro per chiudere un accordo.

«Ma non è ancora stabilito se vaccineremo dentro ai grandi hub – dice Massimo Branca, pediatra e rappresentante sindacale comasco – oppure nei tradizionali centri vaccinali già utilizzati per la prima infanzia». I medici di medicina generale, nove su dieci, fanno già dei turni nei grandi hub e sono disponibili a vaccinare, sette su dieci, nei loro ambulatori.

Quanto alle farmacie sono pronte da metà maggio. «Sono 80 i colleghi di Como e provincia che hanno completato il corso da vaccinatore – dice Attilio Marcantonio presidente di FederFarma Como – già 25 farmacie comasche fanno i tamponi garantendo quindi tutte le misure di sicurezza. Siamo pronti. In Regione l’accordo c’è, resta un nodo sulla distribuzione delle dosi. Le prospettive però non sono ancora chiare e nemmeno immediate». Non prima di fine giugno.

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