Era sceso nella buca per prendere il badile. Poi la strada gli è franata addosso

La tragedia di Colverde Inchiesta della Procura, mentre si chiarisce la dinamica dell’incidente. L’uomo, residente a Lurate Caccivio da pochi mesi, aveva già finito il proprio turno di lavoro

Una maledetta dimenticanza. Un attrezzo da lavoro, forse un badile, rimasto all’interno dello scavo. Per questo motivo Bardhi Brahimaj, albanese di quarant’anni residente a Lurate Caccivio in via Verdi, sarebbe rientrato nella buca aperta in via Giacomo Leopardi a Gironico, in frazione Salvadonica. Per farlo, potrebbe aver smosso della terra di uno scavo effettuato da poco (quindi ancora “fresco”) per la posa dell’allaccio della fognatura. Una frazione di secondo che è però costata la vita all’uomo, sepolto da quintali di terra che l’hanno ricoperto in quella buca profonda tra i due metri e mezzo e i tre.

Oggi l’autopsia

L’operaio albanese – particolare che rende ancora più drammatica la vicenda, secondo questa prima sommaria ricostruzione dell’incidente – aveva infatti finito il lavoro della giornata, quando erano ormai le 16.30. Doveva solo raccogliere le sue cose e le attrezzature del cantiere e andarsene. In questo momento si sarebbe accorto del badile rimasto all’interno dello scavo, rientrandoci per recuperarlo. Un attimo. Un battito di ciglia che ha posto fine alla sua vita in un modo brutale. Toccherà ora all’autopsia – che il pubblico ministero di turno Massimo Astori affiderà all’anatomopatologo nelle prossime ore – accertare le cause del decesso. Il fascicolo sull’accaduto è intanto stato aperto per verificare anche se nel cantiere fossero presenti tutti i requisiti minimi di sicurezza, per scongiurare eventuali responsabilità in merito all’ennesimo decesso sul posto di lavoro in questo drammatico anno per la provincia di Como. Le indagini sono seguite dai tecnici della Sezione Infortunistica dell’Ats Insubria.

Sul posto, in un’area che è compresa nel territorio comunale di Colverde, sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Faloppio e i colleghi del Radiomobile. La vittima era un operaio dipendente di una ditta edile di Olgiate Comasco. Nella via erano in corso opere per la realizzazione della rete fognaria. Per questo motivo era stato effettuato quello scavo la cui profondità esatta deve ancora essere rilevata, particolare non secondario perché in base a questa ci sono poi corrispondenti misure di sicurezza.

L’indagine, insomma, è solo all’inizio ed il fascicolo è aperto a carico di ignoti. Rimane tuttavia nella mente quell’ultimo gesto, il rientrare della buca per recuperare gli attrezzi quando ormai il lavoro era finito, che non può non tingere questo ennesimo lutto con i colori della tragedia per una morte che poteva essere evitata.

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