Faloppio, firme false
per la vendita di auto

Indagata la titolare dell’agenzia: per lei chiesto il rinvio a giudizio

Avevano dato la propria auto per la vendita, una Daewoo Matiz, ad una concessionaria.

Poi se l’erano trovata venduta, senza però – a loro dire - avere dato alcuna autorizzazione e senza aver firmato nulla. Per questo motivo si erano presentati a sporgere una denuncia-querela, questa sì firmata da loro. Era il 19 settembre del 2019. Da quell’atto iniziale, che diede il via alle verifiche, si è arrivati in queste ore non solo alla chiusura delle indagini preliminari ma anche alla richiesta di rinvio a giudizio che è stata presentata dal pubblico ministero Massimo Astori e che verrà discussa nei prossimi giorni davanti al giudice dell’udienza preliminare.

Nei guai, chiamata a rispondere all’ipotesi di reato di falso (o, meglio, di «falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici») è finita la titolare dell’agenzia di pratiche automobilistiche di Faloppio, 34 anni di Uggiate Trevano. È questo l’esito dell’attività che è stata portata avanti in questi mesi dalla polizia stradale di Como coordinata dalla Procura della Repubblica, che aveva anche affidato delle consulenze grafo-tecniche sui documenti che erano stati posti sotto sequestro.

L’accusa sostiene che l’agenzia di pratiche automobilistiche avrebbe presentato atti falsi attestando fatti mai avvenuti. Il riferimento è alle fasi di certificazione delle dichiarazioni di vendita delle vetture e anche ai relativi passaggi di proprietà delle stesse.

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