Guanzate:«L’ho colpito
perché avevo paura»
Resta in carcere l’accoltellatore

Interrogato al Bassone si difende Giuseppe Negri, 43 anni residente in paese. È accusato di tentato omicidio, ma dal suo racconto spunta un misterioso secondo uomo

«Loro erano in due. Pensavo mi volessero colpire. Mi sono spaventato e ho tirato fuori il coltello».

Si è giustificato così Giuseppe Negri, 43 anni residente a Guanzate, accusato di tentato omicidio per l’accoltellamento avvenuto sabato attorno alle 13 in paese, dove era rimasto seriamente ferito Giovanni Siviero, 33 anni, residente a Lurate Caccivio.

Le indagini

Negri è finito in carcere per il fermo disposto dal sostituto procuratore Simone Pizzotti, a conclusione delle rapide indagini avviate con i carabinieri e concluse già nella serata di sabato. Al Bassone ha quindi risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Ferdinando Buatier de Mongeot, ammettendo di fatto di aver colpito Siviero, ma spiegando come in realtà non avesse intenzione di uccidere, ma di difendersi. Secondo la sua versione, infatti, quel sabato, lui si sarebbe incontrato in centro paese con Siviero, che sarebbe stato accompagnato da una seconda persona. Qui in effetti sarebbe scoppiata la lite, che sarebbe avvenuta per motivi sentimentali e per una ex fidanzata “contesa”. Negri, però, avrebbe spiegato che si sarebbe sentito “in inferiorità”, visto che Siviero sarebbe stato accompagnato da un’altra persona, e per questo ha estratto dalle tasche un coltello e ha inferto un colpo al braccio dell’avversario.

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