Il piedibus rischia di fermarsi. L’appello: «Servono volontari»

Olgiate Per mancanza di accompagnatori, da oggi stavano per essere bloccate due linee. L’assessore Vercellini: «Un servizio fondamentale per scuole e famiglie, ci vogliono ricambi»

Il piedibus compie dieci anni, ma necessita di nuovi volontari per garantire la piena continuità del servizio. Appello dal Comune per trovare rinforzi nelle fila degli accompagnatori per scongiurare futuri tagli. Si è rischiato, da gennaio, di dover disattivare due linee: quella relativa al plesso di via Repubblica (verde muschio) e quella diretta alla primaria di Somaino che serve Casletto (blu). Linee in sofferenza di accompagnatori, al momento in numero non sufficiente a garantire sempre un po’ di ricambio o una sostituzione in caso di bisogno di chi copre il servizio.

Salvataggio in extremis

«Siamo riusciti in extremis a tamponare e a evitare di dover chiudere le due linee che erano a rischio disattivazione - afferma il vicesindaco Paola Vercellini, assessore all’istruzione e volontaria del piedibus dalla sua istituzione nel 2013 – Sulla linea blu si sono iscritte due mamme che fanno i turni, per cui hanno disponibilità un po’ limitata; con questi due rinforzi e gli accompagnatori storici riescono a gestire l’assistenza, garantendo almeno due persone tutte le mattine. Sulla linea verde muschio abbiamo trovato una persona che potrebbe sostituire una delle due accompagnatrici in servizio qualora dovesse assentarsi. Siamo riusciti per il momento a tamponare, ma avremmo bisogno di trovare nuovi volontari».

L’invito a farsi avanti è rivolto a tutte le persone che abbiano voglia di rendersi utili, cominciando la giornata con una passeggiata insieme ai bambini del proprio vicinato. In cambio tante soddisfazioni.

I percorsi

«So per certo che su tutti i percorsi del piedibus ci sono genitori che camminano con i loro figli sulle linee insieme con gli accompagnatori – aggiunge Vercellini – Non ci si deve assumere una responsabilità enorme, perché comunque ci sono sempre i referenti di linea. Si tratta di garantire una o due giorni a settimana; se fossero 4-5 persone, ciascuna fa un giorno e il servizio avrebbe la sicurezza di essere coperto perché ci sarebbero sempre almeno due accompagnatori sulla linea. I benefici superano di gran lunga il disagio delle alzate mattutine con il freddo. Sono quindici minuti molto belli prima di andare al lavoro, o immergersi nelle occupazioni quotidiane con il cuore più leggero. Servono solo due requisiti: la voglia di provarci e l’iscrizione in Comune per l’assicurazione».Occorrono forze nuove.

«Nel corso di questi dieci anni alcuni accompagnatori hanno lasciato il servizio per gli impegni della vita quotidiana e qualcuno ci ha lasciato per sempre, come la mitica Tina Molteni (ex consigliere comunale, volontaria a tutto tondo, ndr) – dichiara Vercellini – Sono arrivati nuovi volontari, ma da alcuni anni si fa fatica a trovare nuove risorse. Sono dispiaciuta perché credo molto nella valenza educativa, di socializzazione e di cittadinanza attiva del servizio piedibus. Sarebbe necessario un cambio generazionale che permetta a chi è stanco di fermarsi un po’. Purtroppo, come per tutte le attività di volontariato, il coinvolgimento di nuove persone è difficile e chi si impegna sono sempre gli stessi».

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