Olgiatese: alveari a rischio
E tutto per colpa di una farfalla cinese

II giardini sono infestati dalla Piralide del bosso. Per debellare il parassita arrivato anni fa dall’Asia vengono usati insetticidi che però uccidono anche le api

Alveari a rischio per colpa di una farfalla esotica. La Piralide del bosso, un lepidottero originario dell’Asia giunto nel 2011 anche in Italia per effetto della globalizzazione. Allo stato larvale erode le foglie, provocando danni notevoli alle piante del bosso che costituiscono le siepi di parecchi giardini, specialmente quelli delle ville storiche.

Gli interventi che proprio in questo periodo dell’anno vengono effettuati per contrastarne la diffusione sono particolarmente nocivi per le api. Il primo trattamento, che è quello che crea problemi all’apicoltura, viene eseguito a cavallo tra la fine di marzo e i primi di aprile in concomitanza con la fioritura del bosso.

Un fiore verde insignificante, quasi invisibile, ma molto appetito dalle api. «In questo periodo dell’anno le api vanno sul bosso, perché fiorisce, per prendere il nettare e il polline – spiega Francesco Legnani, tecnico apistico – Ciò avviene in concomitanza con il primo trattamento, con prodotti antiparassitari, che i privati o gli addetti al verde a livello professionale eseguono sulle siepi di bosso per scongiurare un attacco massiccio di questa farfallina»..

«Si trovano alveari decimati – conferma Legnani - Molto spesso le api non tornano all’alveare, perché quando vengono colpite muoiono fuori e, se ritornano, possono far avvelenare tutta la famiglia perché trasportano polline carico di sostanze nocive. Gli apicoltori si ritrovano con famiglie indebolite e meno numerose, ma soprattutto i meno esperti non riescono neppure a capire la causa di questo spopolamento. La Piralide del bosso è un insetto arrivato negli ultimi anni, per cui anche il problema che provoca all’apicoltura è ancora poco conosciuto».

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