Quartiere resta al buio per due volte
Mistero svelato, colpa delle formiche

Ronago Gli insetti nella centralina hanno fatto saltare il salvavita Tempo fa un serpente aveva bloccato la pompa dell’acquedotto

Minuscolo granellino inceppa gran macchina: è uno dei proverbi di Frate Indovino applicato in Val Mulini ieri, quando è affiorata la causa di un misterioso (così almeno appariva) doppio black out della pubblica illuminazione che aveva lasciato al buio diverse strade del quartiere.

Formiche, nient’altro che formiche hanno mandato in tilt l’impianto salvavita racchiuso nella cassetta esterna della cabina elettrica di fronte al parco – giochi comunale. Qualcuna o tante sono riuscite ad entrare nel meccanismo e l’hanno guastato, magari deponendovi pure le uova e così alcune vie sono rimaste al buio.

La natura s’è presa la sua rivincita, dice qualcuno a conoscenza del fatto, ha prevalso sulla tecnica e sulla tecnologia. Il primo avvertimento risale a sabato sera, quando è piombato il buio pesto sulla zona di via Stallone e via Cappelletta, costellata di lampioni da poco assoggettati a manutenzione. All’una di notte, il vicesindaco ha aperto la cassetta, ha sollevato la leva del salvavita e il guaio sembrava episodico, è rientrato subito.

Ma lunedì sera, altro allarme: la stessa zona è di nuovo al buio. Altre zone, no, perchè i comandi sono a settori, ma Via Stallone e via Cappelletta, tra boschi e prati, non erano illuminate affatto. Come 48 ore prima: si capisce che di domenica anche le formiche, nel loro piccolo, si prendono una pausa.

Il vicesindaco ha di nuovo raggiunto la cassetta e ha trovato le formiche: ecco le responsabili dell’accidente, ha constatato. Ieri mattina, è intervenuto l’elettricista che ha riparato il danno e chissà se ha spruzzato anche un po’ di insetticida o di deterrente. Certo che chi ha lasciato un vaso rotto ed altri scarti ai piedi della cassetta abbia dato una mano per attirare incolpevoli formiche che seguono il proprio istinto.

Ma non è la prima volta, quest’anno, che la natura fa il suo corso tra i macchinari frutto dell’ingegno umano: a fine giugno un grosso serpente, uno scorzone, si era infilato nella sala macchine dell’acquedotto della “Mariunda”, a Trevano Inferiore di Uggiate. Era rimasto fulminato, ma anche le pompe avevano cessato di funzionare. Mille persone a secco. (Maria Castelli)

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