Ronde anti caccia vietate dal sindaco
Gli animalisti replicano con “Attila”

Scontro aperto sugli abbattimenti dei cinghiali in corso nel Parco Pineta L’associazione: «Le denunce ci fanno sorridere». Pagani: «Vado avanti»

Caccia i cinghiali, il Movimento Centopercentoanimalisti annuncia l’operazione Attila nel Parco Pineta per fermare una “strage autorizzata”. Non demordono, nonostante il sindaco, Alberto Pagani, firmerà un’ordinanza disponendo che chiunque ostacolerà il prelievo dei cinghiali verrà identificato e denunciato per interruzione di pubblico servizio.

«Il primo cittadino del paesotto nel Comasco è un fiume in piena, promette ordinanze, fototrappole, vigilanza costante – dichiarano in una nota i militanti del Movimento - Precisiamo subito che le velate minacce di denuncia, ordinanze e divieti vari ci fanno sorridere. I militanti del Movimento Centopercentoanimalisti sono abituati alle aule dei tribunali, alle perquisizioni, ai processi. Al momento, su oltre 200 processi dal 2003 ad oggi, tutte assoluzioni e una sola condanna di otto mesi (in primo grado, da confermare o annullare in data in appello) inflitta al nostro leader per aver “offeso” nel 2016 il divin codino».

Gli animalisti aggiungono: «Il sindaco Pagani ha un curriculum di tutto “rispetto”, dal 1975 è in politica e se ne vanta pure. Gli ricordiamo che i cinghiali sono stati introdotti dai cacciatori nei nostri territori, quindi i danni subiti li chieda a loro. I cacciatori provano goduria ogni volta che ammazzano un animale, soprattutto se muore agonizzante sotto i loro occhi. Ribadiamo che saremo presenti molto presto al Parco Pineta. Se una strage di innocenti è autorizzata, è un dovere delle persone perbene fermarla, con ogni mezzo legittimo».

Non arretra neppure Pagani. «Farò l’ordinanza. Poi la contestino non in maniera clandestina e violenta, ma democraticamente nelle sedi opportune come stabiliscono le regole democratiche. Sono pronto a confrontarmi con queste persone a qualsiasi ora del giorno e della notte, dovunque e comunque, l’importante è che mostrino la loro faccia e dicano come intendano risolvere questi problemi, perché non si può continuamente farneticare dicendo che loro sono i difensori dell’umanità. I problemi ci sono e sono reali. Mi piacerebbe sapere da parte loro se, mettendo sullo stesso piano la vita di un animale e quella di una persona, per loro prevalga la prima perché è quello che stanno dimostrando».

«Abbiamo avuto morti, feriti e danni dovuti alla presenza dei cinghiali - aggiunge Pagani - Se loro scelgono di salvaguardare più la vita di un animale piuttosto che di una persona che lo dicano e si confrontino con la maggioranza, seguendo regole democratiche».
Manuela Clerici

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