Sospetti finti vaccini a Lurate
La dottoressa è ancora in servizio

Stefania Boga non ha procedimenti in corso. Il presidente dell’Ordine dei medici: «Dobbiamo attendere la fine delle indagini». I sindaci «Bisogna fare chiarezza anche a tutela della professionista»

Caso delle finte vaccinazioni all’hub di Lurate Caccivio, è regolarmente in servizio la dottoressa S tefania Boga sospettata di aver simulato di vaccinare alcuni pazienti, facendoli risultare immunizzati anche ai fini dell’ottenimento del Green pass.

L’inchiesta giudiziaria prosegue per accertare i fatti risalenti al 5 novembre, segnalati nell’esposto presentato ai carabinieri di Appiano Gentile dal dottor Gianni Clerici , presidente della Cooperativa Medici Insubria che gestisce l’hub.

Nessun provvedimento è stato finora assunto dall’Ordine dei Medici di Como. «Non abbiamo gli elementi ufficiali per poter procedere – dichiara il dottor Gianluigi Spata , presidente dell’Ordine dei Medici di Como - Quello che sappiamo è quanto abbiamo letto sui giornali e ovviamente non possiamo procedere solo su quella base».

«La magistratura sta facendo il suo corso nel migliore dei modi, siamo in attesa delle decisioni dell’Autorità giudiziaria. Abbiamo fatto richiesta di comunicarci qualora fossero presi dei procedimenti e, a quel punto, ci attiveremo».Di fronte al clamore suscitato dal caso, sia da parte delle istituzioni locali che dell’opinione pubblica si era levata la richiesta almeno di una sospensione cautelare. «Questo non possiamo farlo – precisa Spata - Lo può fare soltanto la magistratura e, a fronte di ciò, possiamo intervenire anche noi».

Resta aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di falsità materiale in atto pubblico.

Si stanno cercando riscontri alle contestazioni mosse. La dottoressa Boga aveva sostenuto di aver convinto un gruppo di suoi pazienti indecisi (17) a sottoporsi alla vaccinazione, ma avevano chiesto di ricevere l’iniezione soltanto da lei ed era stata autorizzata da Ats Insubria a operare nell’hub di Lurate Caccivio.

L’inusuale situazione aveva insospettito il personale dell’hub, che aveva prestato particolare attenzione all’operato della dottoressa, riscontrando un comportamento anomalo.

Dall’epoca dei fatti ad oggi la dottoressa continua a ricevere i pazienti nell’ambulatorio comunale di Solbiate con Cagno. A seguito del caso, la locale amministrazione si è mossa per valutare eventuali provvedimenti.

«Abbiamo verificato prima di tutto con il segretario comunale quali procedure interne possano essere adottate nel caso di specie, oltre a ciò stiamo verificando con Ats, che a sua volta attende che sia prima la magistratura a esprimersi – afferma il sindaco Federico Broggi - La situazione è delicata e chiaramente noi intendiamo muoverci solo nel solco delle norme, ma siamo scontenti del fatto che non vi sia una soluzione».

«Chiediamo di avere dagli enti responsabili tutte le informazioni necessarie per agire, al fine di non adottare provvedimenti incongruenti con la reale situazione- aggiunge -. Ad oggi è impossibile avere informazioni ufficiali».

E conclude: «Non siamo giustizialisti e non vogliamo affrettare le valutazioni, ma questa situazione, ancora irrisolta, sta creando imbarazzo al personale impegnato nell’attività di vaccinazione e nel loro rispetto serve comprendere se la dottoressa Boga sia o meno accusata di qualcosa. Questo elemento preliminare aiuterebbe ad avere un elemento in più». E chiarezza è richiesta anche dagli altri sindaci del territorio.

Manuela Clerici

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