Sull’ex Cava Baragiola
è scontro Olgiate-Lurate

Il riempimento di inerti non convince i vicini: «Troppi rischi, soprattutto per gli scarti dalla Svizzera». Stasera alle 21 incontro con i cittadini del paese vicino

Ex cava Baragiola, prosegue l’iter per la ripresa del riempimento nonostante la mobilitazione nel vicino Comune di Lurate Caccivio. Nessun ripensamento dell’amministrazione comunale di Olgiate Comasco, che un anno fa ha autorizzato depositi per 835.000 metri cubi di terra di scavo e inerti da demolizioni nell’arco di sette anni. La società Cava Baragiola srl - proprietaria dell’area - per poter dare avvio ai depositi ha avanzato una richiesta di permesso di costruire allo Sportello unico per le attività produttive (Suap).

«Un semplice permesso di costruire, come se riempire con inerti un’area di quasi 90.000 metri quadrati (grande come 15 campi da calcio) e impiantarvi un trituratore di rifiuti edili fosse un’attività paragonabile a realizzare una villetta – osserva Paola Caspani, vicepresidente de “La Natura W!” - Riempimento peraltro non obbligatorio».

Diverse le criticità evidenziate dall’associazione: «L’aumento del traffico di mezzi pesanti e un incremento considerevole dell’inquinamento, con connessi rischi sulla viabilità – spiega Caspani - La diffusione nell’aria di polveri anche a parecchi chilometri di distanza. Nessuna certezza sull’esclusione dello scarico d’inerti provenienti dalla Svizzera, che potrebbero contenere anche amianto. Controlli che non potranno mai essere giornalieri e su ogni camion. Rischio d’inquinamento della falda e del vicino torrente Lura. Un impatto importante sui vicini centri abitati».

Questi e altri temi verranno dibattuti stasera, lunedì 30 gennaio, in un incontro convocato da “La Natura W!” alle 21 a Lurate Caccivio, nelle ex scuole in via Volta.

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