Cade elicottero nel buio: un ferito grave, due lievi. La ricostruzione dell’incidente

Gerola Alta Velivolo privato precipita vicino alla diga Enel di Trona. Vivi i tre occupanti: il conducente svizzero però in prognosi riservata

L’allarme è scattato alle 20.49 di martedì e non è rientrato prima delle 4 della notte successiva. Un allarme di quelli che fanno correre i brividi dietro la schiena perché di un incidente d’aria si è trattato, per la precisione di un elicottero Ecureuil B3 Airbus H125, di proprietà della ditta Heli Austria, precipitato a 1.700 metri di quota a Gerola Alta, nella Valle della Pietra, poco sopra l’invaso Enel di Trona.

Il bilancio

Tre le persone a bordo, il pilota e due giovani tecnici, che hanno riportato inevitabili traumi, anche se la peggio è toccata al pilota Marcus Lay, 60 anni, svizzero, con una grande esperienza di ore di volo, che ha perso conoscenza subito dopo l’impatto al suolo e non l’ha ripresa neppure dopo l’arrivo dei soccorritori di Areu.

Lay ha picchiato violentemente la testa, per cui gli operatori dell’emergenza e urgenza hanno deciso di intubarlo sul posto e di trasportarlo con Elisondrio al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è ricoverato in Neurorianimazione. Le sue condizioni sono critiche e la prognosi è riservata. Sicuramente le prossime 48 ore saranno determinanti per capire il decorso post traumatico.

Sotto osservazione è anche l’assistente di terra che era sul velivolo, Marco Gautiero, 23 anni, di Albavilla, il quale ha riportato un politrauma ed è stato trasportato sempre da Elisondrio al Manzoni di Lecco in codice giallo, indice di media gravità. Non è escluso che venga sottoposto, nelle prossime ore a un intervento chirurgico.

Mentre il trascorrere del tempo, dirimente in questi casi, sembra aver portato bene al più giovane degli operatori coinvolti nell’incidente, Danilo Dinelli, 24 anni, di Vercana che, trasportato da Elibrescia agli Spedali Civili di Brescia in codice rosso per un sospetto trauma toracico, nella giornata di ieri ha reagito molto bene, riprendendosi quasi del tutto anche se resta in osservazione.

É stato lui a lanciare l’Sos da lassù, da quel lembo di terra compreso fra il rifugio Trona Soliva, chiuso negli infrasettimanali e il lago di Trona a 1.800. Dinelli ha chiamato il 112 e ha fornito le coordinate ai soccorritori, che hanno dovuto fare i conti con la nebbia. Gli elicotteri di Areu Sondrio e Brescia si sono infatti potuti attivare solo quando la spessa coltre si è diradata.

Nel frattempo una quindicina fra tecnici del Corpo nazionale del soccorso alpino di Morbegno, tecnici del Soccorso alpino della Guardia di finanza, Vigili del fuoco di Sondrio e di Morbegno e Carabinieri, insieme all’equipe dell’elisoccorso di Sondrio (medico, infermiere e tecnico soccorritore) sono saliti da Gerola fino alla diga di Trona con la funivia messa a disposizione da Enel, per proseguire poi per un breve tratto, a piedi.

L’assistenza

Ad illuminare loro il cammino con un faro alla diga di Trona c’erano i volontari della Protezione civile della Valgerola coordinati da Fabio Ruffoni, sindaco di Pedesina. Una volta giunti sull’obiettivo, i soccorritori si sono concentrati sul paziente più grave, il pilota, poi sui due giovani occupanti, fino a quando la nebbia si è diradata e gli elicotteri di Sondrio e Brescia hanno potuto entrare in azione e trasportare i feriti negli ospedali.

Dopodiché si è aperto il capitolo numero due, quello relativo alla ricostruzione dei fatti, che è in capo ai militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Sondrio Chiara Costagliola.

Gli inquirenti si sono tratttenuti in zona fino alle 4 del mattino per il primo sopralluogo, e sono tornati ieri mattina, per esaminare alla luce del giorno i resti dell’elicottero e la zona interessata dall’incidente.

Prima ricostruzione

La dinamica è in corso di accertamento, ma pare che la nebbia abbia indotto il pilota a rallentare l’andatura nel tentativo di trovare uno spazio in cui atterrare, nell’impossibilità di procedere oltre. E che nel tentativo di farlo, abbia urtato contro alcuni rami dei larici e, infine, abbia intercettato anche il filo di una linea Enel dismessa, quella che un tempo portava la corrente al soprastante rifugio Trona Soliva. É quindi, caduto, evidentemente da un’altezza non eccessiva, senza tuttavia sfracellarsi, né incendiarsi-

Pare che il mezzo, di un’azienda privata, rientrasse da Livigno da dove aveva recuperato alcune persone, scese prima dell’incidente. E che nel tentativo di rientrare a Caiolo abbia trovato questa fitta nebbia che gli ha sbarrato la strada.

Il volo diurno era comunque “tirato” sui tempi, perché il sole martedì è tramontato alle 19.54 (effemeridi) e il crepuscolo cadeva alle 20.26, quindi prima del momento in cui è avvenuto l’incidente.

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