Centomila bandiere
per ricominciare
Como è con Bergamo

Sarà la filiera lariana a produrre i drappi in distribuzione nelle edicole con l’Eco di Bergamo.Un gesto di solidarietà e amicizia dopo tanto dolore

Se il gesto di senso civico più alto è restare in casa, tutta la capacità di resistenza, l’aspirazione al riscatto e il desiderio di rinascita di una città possono esprimersi soltanto attraverso il simbolo semplice e rivoluzionario di una bandiera esposta alla finestra, ma sarà una bandiera speciale e saranno migliaia. La città chiamata a risorgere è Bergamo, che soffre più di altre il lutto silenzioso, la fatica della cura e la fama di essere uno degli epicentri europei della pandemia che ha stravolto il mondo. L’idea di una bandiera “simbolo” è dell’Eco di Bergamo, storico quotidiano cittadino, che chiede aiuto concreto a Como e al suo giornale La Provincia.

C’è una gran voglia di riconquistare fiducia per quella città generosa e forte, una volontà dolente e tenace che va sostenuta con gesti tangibili.

Solidarietà per gli ospedali, per i malati, ma anche il sostegno fattivo per uno sguardo che si alza verso ciò che accadrà dopo.

Complici del progetto di tappezzare la città di Bergamo di bandiere che ne celebrino la vitalità sono i comaschi, gli imprenditori del tessile e non solo, che forniranno all’idea le gambe per correre: 100mila bandiere.

Ai blocchi di partenza

Nelle aziende dove da martedì si potrà lavorare ci si sta organizzando per selezionare la stoffa, per la preparazione delle bandiere in base al disegno scelto dai bergamaschi e si provvederà alla spedizione in tempo utile perché le bandiere possano essere in distribuite nelle edicole, insieme al quotidiano L’Eco di Bergamo e con il sostegno di Banca Intesa Sanpaolo. Non è un invito a uscire di casa in deroga, ovviamente, perché le edicole sono aperte per tutto il periodo di lockdown come presidio essenziale della libertà di informarsi. Piuttosto è un invito a un forte coinvolgimento collettivo, l’unico immaginabile mentre è in corso un isolamento prolungato e alienante.

La filiera comasca contribuirà a rendere possibile l’iniziativa del giornale cittadino realizzando le bandiere che celebrano Bergamo, la sua forza e l’amore che per la città hanno i suoi abitanti. «L’invito a partecipare alla catena di solidarietà e a questa finalità comune ha trovato una buona accoglienza e una grandissima disponibilità presso gli imprenditori e i professionisti di Como. È un gesto semplice e di grande forza che si appella al legame tra le due città», spiega Gianluca Brenna della Stamperia di Lipomo. Attorno a lui si coagula un gruppo di aziende del tessile e non solo che partecipano all’impresa.

«Centomila bandiere realizzate grazie al sostegno comasco mentre Bergamo è in stretto lockdown sono un contributo di fratellanza per i nostri vicini di casa, per le persone con le quali abbiamo una consuetudine di conoscenza, relazioni di lavoro, con cui andiamo a pranzo e a cena - continua Gianluca Brenna - per cui essere vicino ai fratelli bergamaschi che in questo momento sono in grave difficoltà, molto più di noi, è essere vicino a noi stessi. Il nostro è un contributo di pura solidarietà umana, al di là dell’impegno materiale del fornire le bandiere, ispirato a quello spirito solidale che ci si aspetta nei momenti difficili e che stentiamo a vedere a livello di paesi europei. A noi sembra importante manifestarlo ora alla comunità bergamasca perché ritrovi la sua identità e riprenda a sentirsi unita attraverso il gesto di esporre la bandiera dopo un lungo periodo di sofferenza. Oggi ha ancora più significato invitarli alla rinascita, nel giorno della Pasqua».

Il dono renderà possibile un gesto tangibile e collettivo quando nulla si può stringere tra le mani né celebrare insieme.

Verso la rinascita

La bandiera della rinascita, come la chiamano a Bergamo, è una scommessa, un azzardo sulle previsioni che vedono per i primi di maggio la fine della fase 1 e l’allentamento della quarantena più stretta. Scelta tra tre ipotesi tra i cittadini di Bergamo, vede in testa oggi, ma le votazioni si concludono domani, la bandiera “Noi amiamo Bergamo” con al centro un grande cuore rosso. Se dovesse confermarsi la vincitrice, sarà quella l’immagine che si stamperà a Como. Un linguaggio semplice, di grande impatto, comprensibile per ogni altra città che, nel mondo, sarà ancora sotto l’assedio della pandemia.

Si pensa di distribuire le 100mila bandiere gratuitamente nelle edicole della città insieme a L’Eco di Bergamo il 30 aprile o il 1° maggio, data dei 140 anni dalla fondazione del quotidiano, perché sventolino dalle finestre e dai balconi nei giorni successivi e il 4 maggio che - proiezioni permettendo - potrebbe essere la giornata della liberazione dalla quarantena. Sarà il lunedì della ripresa parziale delle attività, del lavoro, della vita di relazione, con tutte le cautele che saranno comunicate, ma anche con tanto desiderio di normalità. Sarà bello allora sapere che, al di là dell’Adda, in centomila finestre si dispiega una bandiera di speranza e che quella speranza è un po’ la nostra.

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