Como: il Giovio ci crede
Tutti in aula con lezioni più brevi

Scientifico: decisioni finali soltanto a settembre, ma intanto si valutano diverse ipotesi per la ripresa. L’obiettivo è quello di escludere la didattica a distanza

La decisione definitiva sarà discussa e decisa dal collegio docenti, fissato per il 1 settembre, e dal consiglio d’istituto, previsto due giorni dopo.

Intanto, al Giovio, sono sul piatto diverse opzioni per il rientro a settembre.

Nello specifico, l’unità oraria potrebbe essere ridotta a cinquanta minuti, di cui quarantacinque effettivi e altri cinque utilizzati per lo spostamento dei docenti e il ricambio d’aria nelle aule.

Le lezioni potrebbero essere organizzate sia sull’arco di sei giorni, concentrando le ore in modo da consentire l’uscita a un orario ragionevole (compatibilmente con le esigenze legate ai mezzi di trasporto), sia su cinque giorni, gestendo le turnazioni degli ingressi e delle uscite, completando le ore mancanti attraverso la didattica a distanza.

Se possibile, le lezioni saranno, per tutti, in presenza. Altrimenti, le classi si alterneranno settimanalmente, con possibili ingressi scaglionati nell’arco della giornata e il prolungamento delle lezioni anche fino alle 15.

L’incognita dei trasporti

«Leggeremo con attenzione le linee guida per il rientro e il documento del comitato tecnico scientifico – spiega il preside Nicola D’Antonio –. Attendiamo, ovviamente, di capire come si evolverà la situazione in merito ai trasporti. Se dovremo ricorrere alla didattica a distanza, la mia intenzione è comunque portare tutte le prime a scuola e, in generale, avere il cinquanta per cento degli alunni presenti in istituto. Abbiamo escluso di dividere il gruppo a metà, tenendone metà in classe e metà a casa: non la riteniamo una soluzione efficace».

Per quanto riguarda gli ingressi, si seguirà lo schema utilizzato per la maturità, quindi sfruttando accessi differenti e diffusi, utilizzando anche le scale antincendio per entrare e uscire.

Dopo aver imbiancato alcune aule prima dell’esame di Stato, sono previsti alcuni interventi per recuperare ulteriori spazi didattici. Sarà svuotata e tinteggiata la vecchia aula d’informatica, mentre dalla palazzina di fianco al campo di calcio, pensata anche come spogliatoio qualora fosse stato affittato a “esterni”, saranno ricavate quattro aule. Infine, sarà effettuato un controllo su finestre e tapparelle.

Per la ripartenza a settembre, il nodo cruciale riguarda i trasporti, in particolare la capienza dei bus, dato che l’incremento delle corse e dei mezzi è ormai da escludere. La decisone impatterà in maniera forte sulla popolazione “gioviale”, diffusa lungo tutta la provincia: per avere un’idea, stando al questionario sulla mobilità pubblicato sul sito, circa l’ottanta per cento si reca al liceo in bus, mentre il quindici per cento prende il treno.

I recuperi di settembre

Intanto, circa i recuperi a settembre per gli alunni con insufficienze, la decisione del collegio docenti è di svolgere il recupero nelle prime due settimane di lezione, «viste – si legge nel documento - le attività improrogabili da svolgere prima della ripresa delle lezioni come gli esami d’idoneità integrativi, gli esami di stato dei candidati esterni, i colloqui degli studenti rientranti da esperienze estere, la sistemazione delle aule e dei locali secondo i protocolli di sicurezza». Si esclude quindi l’utilizzo dei quattordici giorni antecedenti l’inizio della scuola, come invece si farà in altri istituti (per esempio il Volta).

Nello specifico, si svolgerà «un modulo zero di riallineamento della programmazione, sia per il recupero sia per il potenziamento, prevedendo, secondo necessità, ulteriori momenti nel corso dell’anno scolastico».

Si controlleranno e valuteranno i lavori eventualmente assegnati durante il periodo estivo a chi è stato ammesso con insufficienze e, infine, si terrà una «prova di verifica, alla fine del periodo interessato, per valutare che le difficoltà segnalate nello scrutinio finale siano state colmate».

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