Como, Tasell: «Barche vuote
con disdette fino al 95%
Speriamo negli italiani»

Turismo in ginocchio: niente viaggi sul Lario. Edoardo Grammatica: «Ho qui più di 300 cancellazioni».Per ripartire regole ferree: «Siamo pronti, ma tanti costi»

Un simbolo del lago con le sue barche attraccate da decenni in piazza Cavour. Da sempre il Tasell è la cartina di tornasole del turismo sul Lario: comitive in gita, gruppi “mordi e fuggi”, vip diretti ai grandi alberghi e milionari verso i ristoranti di lusso o le ville esclusive. Gianni Grammatica, per tutti il Tasell, per la prima volta negli ultimi sessant’anni (ne ha 80) non era seduto nel chiosco di piazza Cavour a Pasqua e nel week end del primo maggio, ma chiuso in casa.

In 60 anni primo stop

«Non era mai accaduto prima - racconta Edoardo Grammatica, figlio e contitolare dell’azienda - ma ci siamo dovuti fermare. Papà è sempre stato in piazza Cavour a Pasqua e il primo maggio e gli pesa tanto. Le disdette continuano ad arrivare, ne ho qui più di 300. Parliamo del 90, 95% di cancellazioni. Del resto il nostro mercato è per il 40% americano, per il 40% orientale e il 20% è costituito, per una scelta fatta anni fa, dai crocieristi fluviali. Questi ultimi stanno a Como una settimana, ma ci hanno comunicato che, forse, riprenderanno da ottobre. La prima prenotazione per quest’anno a non essere stata cancellata l’abbiamo il 3 agosto».

L’azienda è stata fondata nel 1892 e, anno dopo anno, è arrivata alla quinta generazione. Nei cassetti, rigorosamente top secret, custodisce ricordi e storie di musicisti, artisti, magnati e star di Hollywood. Adesso le barche sono ormeggiate e chiuse e ai moli di piazza Cavour non c’è nessuno. «Il turismo è una catena - dice ancora Edoardo Grammatica - e adesso è tutto fermo. Se non aprono gli alberghi si blocca tutto. Dallo Stato non hanno fatto nulla: io ho sei dipendenti in cassa integrazione e non hanno ricevuto nemmeno quella di marzo. Ogni anno ne assumo altri sette stagionali ma, quest’anno, non sarà possibile. I turisti non ci sono e non sappiamo neanche quando torneranno. Ho parlato con colleghi che lavorano sul Garda, sul lago Maggiore e a Venezia ed è così dappertutto».

Voglia di reagire

Tutto finito? No, perché bisogna provare a reagire. «Ho metà delle barche ancora in cantiere per le manutenzioni - prosegue - e che dovrò pagare ma ci stiamo organizzando per ripartire seguendo tutte le norme. Ho ordinato i dispenser per la sanificazione, metteremo i cartelli per segnalare i posti. Sulle barche più grandi ci stanno 60 persone, dovremo scendere a 30, ma i costi restano gli stessi. Ho parlato anche con papà e abbiamo deciso di non toccare i prezzi, neanche delle crociere da 5 euro e faremo così anche nel 2021, anno per cui ci stanno arrivando le prime prenotazioni. Quest’anno puntiamo ai weekend: gli italiani, i lombardi, vorranno uscire a fare qualche gita dopo tutto questo periodo di isolamento. E poi speriamo negli europei che, magari, potranno venire in macchina. Sarà durissima, inutile negarlo, fortunatamente la stagione del 2019 era stata ottima. Ma le aziende hanno tanti costi: i dipendenti, i mezzi e, adesso, anche il rispetto dei protocolli di sicurezza che determinano altre spese. Ma voglio guardare avanti. Siamo qui dal 1892 e supereremo anche questa».

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