Covid in Lombardia
Niente effetto riaperture
Zona bianca dal 14 giugno?

Un mese dopo la “ripartenza” numeri in costante miglioramento. Da mercoledì Lombardia a quota 48

l «rischio ragionato», un mese dopo, ha dalla propria parte la ragione dei numeri. Il 26 aprile, in un impasto di incognite, fiducia e timori, l’Italia ripartiva. Cioè riapriva. Tinta di giallo, anche tutta la Lombardia ritrovava una sorta di normalità temperata dalla convivenza col virus: bar e ristoranti di nuovo pronti ad accogliere i clienti sino alle 22 ma solo all’esterno, una maggior libertà di circolazione, le visite ad amici e parenti con vincoli piuttosto flebili.

Il contraccolpo che si temeva non c’è stato, la bussola dei numeri indica che la strada intrapresa non ha finora incrociato rimbalzi: l’incidenza lombarda è passata dal valore 138 del 26 aprile al valore 48 di mercoledì, - 65%; i ricoverati totali (la somma tra terapie intensive e reparti Covid ordinari) sono diminuiti dai 4.425 del 26 aprile ai 1.642 di mercoledì, - 63%. E come se gli indici epidemiologici avessero sfumature di cabala, proprio mercoledì, un mese dopo che il rischio ragionato s’è sperimentato, la Lombardia ha potuto festeggiare un traguardo simbolico, ma con potenziali esiti concreti: è entrata in valori da zona bianca che potrebbe essere decretata a partire dal 14 giugno.

Si sta però facendo largo anche un’ipotesi intermedia per evitare quell’effetto-Sardegna (unica regione passata dalla zona bianca) «pagato» mesi fa: al vaglio della Conferenza delle Regioni – se ne discuterebbe poi col governo – c’è infatti l’ipotesi di introdurre una zona bianca «rafforzata» come misura intermedia prima del bianco «totale»; si parla di coprifuoco a mezzanotte (il decreto in vigore lo porta a mezzanotte dal 7 giugno e lo elimina dal 24 giugno) e l’obbligo di consumazione al tavolo per bar e ristoranti.

Intanto, più nel dettaglio, otto province lombarde su 12 hanno valori da zona bianca: Lodi ha incidenza 24, Pavia 38, Bergamo 40, Lecco 41, Monza 43, Milano 43, Brescia 44 e Cremona 47; sopra la soglia dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti ci sono viceversa Como (58), Sondrio (60), Mantova (60) e Varese (71).

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