«Dormitorio solo fra tre mesi? Assurdo»
Ora nel mirino c’è l’assessore Corengia

Le parole in consiglio scatenano le minoranze: «Ha avuto un anno di tempo» - Fratelli d’Italia: «Deve accelerare». Magatti: «L’amministrazione certifica la sua inconsistenza»

Como

Dormitorio, in via Cadorna? Se ne parla tra settembre e ottobre. Da un anno il Comune ha avuto un indirizzo chiaro dal consiglio, quello di attivare appunto una nuova struttura per i senzatetto, ma solo negli ultimi giorni qualcosa si è mosso e adesso l’assessore annuncia che si dovrà pubblicare un bando per la gestione. Di mezzo c’è agosto e la previsione dell’assessore ai Servizi sociali Angela Corengia fa riferimento all’inizio dell’autunno. Quest’estate insomma l’emergenza senzatetto non verrà governata. Lunedì pomeriggio alla commissione consigliare sulla sicurezza l’assessore ha spiegato che i tempi per il dormitorio in via Cadorna sono lunghi, anche se l’immobile è pronto da mesi ed ora è libero, non ci sono infatti più gli ospiti positivi al virus rimasti in isolamento per due settimane.

Secondo l’amministrazione comunque non troveranno riparo nel nuovo dormitorio gli irregolari, tossicodipendenti o con problemi psichiatrici. E il Comune non ha ancora trovato un gestore, un’ente che curi gli ospiti e segua la struttura con una ventina di letti. Da sinistra così piovono ancora critiche sulla giunta, ma anche la destra (leggi Fratelli d’Italia) sollecita un’accelerazione. «Si potrebbero stringere i tempi accordandosi per esempio con la Croce Rossa – suggerisce il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Cernezzi Matteo Ferretti - come già si è fatto nel periodo Covid per i pazienti positivi da isolare». «Adesso forse vediamo più vicina la fase operativa del dormitorio – dice il collega di gruppo Sergio De Santis – ma certo si è perso molto tempo, già dall’anno scorso».

La sede di via Cadorna è stata concessa dall’Asst Lariana, ente proprietario. La Lega ha ribadito comunque che il dormitorio non lo vuole, anche l’assessore Elena Negretti ha detto lunedì che non c’è bisogno di un dormitorio perché i richiedenti regolari trovano già altrove ospitalità. Il problema dei senza fissa dimora però è sotto gli occhi di tutti.

«Ed è la politica che dovrebbe risolvere i problemi, magari anticipandoli – dice Bruno Magatti, capogruppo della minoranza Civitas – così l’amministrazione certifica la sua inconsistenza. È responsabile per tutti i mesi passati senza trovare una soluzione. Alle persone che come animali in gabbia abitano sotto ai portici serve assistenza, l’urgenza è nei loro comportamenti preoccupanti, figli di condizioni umane devastanti». C’è stato qualche brutto episodio, tensioni ma anche risse e aggressioni.

«Che la giunta sia in ritardo è palese, il consiglio comunale ha votato per il dormitorio nel luglio del 2019 – commenta Fabio Aleotti, capogruppo del M5S – non vorrei che a furia di attendere lasciassero la palla alla prossima amministrazione. Ora l’assessore annuncia un futuro bando, con di mezzo agosto, le ferie, il dirigente ai servizi sociali che sta per andarsene...».

«Venti posti sono pochi e ottobre è lontano – dice Patrizia Lissi, consigliere del Pd – con l’autunno poi bisognerà pensare già all’emergenza freddo che ora non ha più una casa». A fine luglio chiuderà anche la palestra Mariani, aperta all’accoglienza nella fase dell’emergenza Covid.n 
S. Bac.

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