Emergenza coronavirus
Aule online, ora i voti
«Ma non sappiamo
che valore avranno»

Il ministero chiede ai prof di valutare. Giovio: «Nessuna certezza su cosa accadrà a giugno». Da Vinci: «Ai ragazzi serve un feedback sul loro lavoro»

I voti si danno anche se le lezioni si fanno a casa. Poi, quale sarà il reale valore, specie in previsione di giugno, si vedrà.

La nota ministeriale in cui s’invitano gli insegnanti a procedere con le valutazioni per la didattica online, non toglie i dubbi, rimettendo la scelta della modalità nelle mani dei docenti. In città si sta procedendo, aspettando di capire come si valuterà la seconda parte di quest’anno scolastico così complicato.

«Vengono assegnati i voti – spiega il preside del Giovio Nicola D’Antonio – però, come saranno considerati a giugno, ancora non si sa. Il lavoro ha preso ritmo, periodicamente ci ritroviamo con i docenti in videoconferenza. Però, al momento, non abbiamo ancora nessuna certezza: la situazione è talmente nuova che, attualmente, non possiamo prevedere in anticipo quale saranno le indicazioni del ministero».

Al momento, lo stop alle lezioni è previsto fino al 3 aprile, ma quasi tutti gli addetti ai lavori sono convinti che ci sarà un prolungamento, non necessariamente breve. Si pone, quindi, il problema di avere indicazioni chiare sulla valutazione dell’anno scolastico, anche per evitare una pioggia di ricorsi in caso di bocciature. A questo proposito, il ministro Azzolina ha più volte ribadito di non prendere in considerazione la possibilità del “sei politico”.

«La situazione è in costante evoluzione – spiega Gaetana Filosa, dirigente della Da Vinci Ripamonti – abbiamo fatto i consigli di classe online e dato mandato ai docenti di valutare: i ragazzi hanno bisogno di un feedback sulle loro attività. Poi vedremo come tenerne conto per la fine dell’anno: al momento non abbiamo indicazioni su come considerare questa seconda parte di anno».

Laura Bianchi, docente del Volta, per ora corregge i compiti che assegna sulla piattaforma “Classroom”: «Stiamo riconoscendoci come comunità; lavoriamo e ci confrontiamo, comunicandoci idee, progetti, dubbi e consigli – spiega - Per ora correggo compiti che assegno sulla piattaforma. Li restituisco con le correzioni online, e indico un voto con le motivazioni, come al solito. Sto sentendo anche oralmente gli studenti, dopo aver loro assegnato delle letture e relazioni da preparare. Gli alunni dell’ultimo anno stanno intervenendo via “chat meet”, simulando un colloquio, che valuto su tre elementi: conoscenze, rielaborazione e uso della lingua. Poi vedremo in sede collegiale se e come validarle».

La preside dell’istituto comprensivo Como Lago Giusi Porro ha condiviso con il proprio personale una griglia di osservazione e valutazione con tre indicatori: svolgimento delle consegne, rispetto dei tempi indicati e partecipazione agli eventi (in caso di videolezioni). «Durante il collegio docenti effettuato da “remoto” – spiega la dirigente - è emerso il problema della valutazione. Sono molto soddisfatta del lavoro che i nostri docenti stanno facendo con la didattica a distanza: in generale, bisogna tenere presente che non tutti i ragazzi partono alla pari».

Infatti, c’è chi non ha i dispositivi adeguati, chi magari deve condividerli con fratelli e sorelle e chi, arrivato da poco in Italia, fatica più degli altri a comprendere le consegne. «Non credo sia giusto il “sei politico” – conclude – poiché in diversi si stanno impegnando molto e si stanno mettendo in gioco per superare il momento. Ma credo anche che al momento non ci siano le condizioni per bocciare nessuno, poiché questa situazione è nata sulla scorta di un’emergenza».

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