Giardini a lago, non ci sono più ostacoli. Cantiere da metà febbraio per un anno

Il cantiere Sono stati rimossi trenino e giostre, demolito anche il chiosco del ricorso al Tar. L’area sarà transennata e quella verso lo stadio verrà “aggiunta” dopo la fine del campionato

I giardini a lago sono stati completamente liberati dal trenino, dalle giostre, dai tappeti elastici ed è stato anche demolito il chiosco verso lungolago Mafalda di Savoia. Proprio quest’ultimo era oggetto dell’ultimo ricorso al Tar (non è ancora disponibile l’esito della camera di consiglio che si è riunita giovedì, ma già all’inizio dell’anno il giudice monocratico aveva respinto l’istanza), ma esattamente il giorno prima dell’udienza è stato demolito a sorpresa dal privato.

Questo significa che non ci sono più ostacoli alla partenza dei lavori, in ritardo di parecchi mesi tra ricorsi al Tar sulla gara di aggiudicazione prima e altri problemi poi e a metà febbraio l’area diventerà zona di cantiere.

Rapinese: «Ora si parte»

Il sindaco Alessandro Rapinese venerdì sera su Etv ha esordito, specificando che ormai si è ai blocchi di partenza: «Oggi sull’area non c’è più niente, mi aspetto che cada un meteorite perché manca solo quello». Poi ha precisato: «Ne sono successe di ogni, se ne sono andati anche tutti quelli che hanno fatto ricorso. Mi sono consultato con il nuovo dirigente al Verde, il contratto è stato firmato e mi auguro che nella prima metà di febbraio partano i lavori». Lavori che dureranno un anno (365 giorni esatti da contratto) e che saranno eseguiti dall’azienda Helios Consorzio Stabile Società Consortile di Favara (Agrigento) mentre come direttore lavori ci sarà l’architetto Gianni Artuso, firmatario anche delle ultime fasi progettuali (definitivo ed esecutivo). Definite anche le modalità di convivenza con le partite del Como: la parte verso lo stadio per il momento sarà ”esclusa” in modo tale da consentire il suo mantenimento come “zona filtro” per le misure di sicurezza per accesso e uscita.

Rispetto al primo progetto erano state apportate, su richiesta della Soprintendenza, una serie di modifiche come la riduzione dell’area commerciale, denominata “battery”, ma anche ai passaggi pedonali. L’unica cosa che non cambierà è la visuale del “cannocchiale” davanti al Tempio Voltiano. Inserite nella pavimentazione (si va dal porfido al calcestre) ci saranno delle indicazioni sui percorsi pedonali e sulle distanze.

Il progetto

Nella zona del vecchio minigolf (demolito ormai da parecchio tempo) verrà creata l’area commerciale da circa 2mila mq con un bar, bagni automatici, una piccola biblioteca e uno spazio espositivo. Espressamente prevista la «ricollocazione dei vari reperti sparsi nel giardino (incluso l’elemento scultoreo presente nel Fontanone) creando così un Museo all’aperto». Proprio quello che resta della fontana verrà abbattuto (c’era stata anche una petizione per salvarla, ma la Sopritendenza aveva imposto all’amministrazione comunale di mantenere soltanto il “mascherone” centrale). Al suo posto è previsto un percorso circolare ad anello che include la storica locomotiva e l’albero dedicato a Falcone. Vista la differenza di altezze con il resto dell’area nel verde verranno ricavati tre gradoni. A completare il tutto giochi d’acqua e di luce. Per quanto riguarda i giochi per ora è previsto il mantenimento solo di quelli storici di Ico Parisi e gli altri verranno definiti nei prossimi mesi. Non si esclude che, alla fine, il trenino tanto caro ai comaschi, possa tornare.

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