I meloniani: «Altro che statalisti, riferimento per le imprese al nord»

I vincitori Santanché: «Vedono in noi le ricette giuste, coerenza e serietà. Non le deluderemo» Butti: «Impegno e attenzione sui temi irrisolti». Molinari: «Ripagare la fiducia dei tanti elettori»

Usa parole come «coerenza», «serietà» a «proposte concrete» la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Daniela Santanché. Rieletta a Palazzo Madama dopo aver sconfitto nettamente a Cremona con il 52% Carlo Cottarelli (Pd, 27%) contesta chi definisce il partito di Meloni centralista e statalista. «Non è affatto così - spiega -. Noi siamo diventati riferimento delle categorie produttive, dei commercianti e degli artigiani perché vedono in noi le giuste ricette, il giusto approccio e le giuste visioni. Se abbiamo avuto questi risultati nel nord è perché anche qui si sono resi conto della nostra serietà e delle proposte di buonsenso. Se così non fosse non avremmo certo ottenuto questo risultato».

Le aspettative

Numeri che, limitandosi a mettere la lente di ingrandimento sulla provincia di Como, vedono Fratelli d’Italia aver doppiato la Lega: il 30% contro poco meno del 15%. Numeri impressionati, che inevitabilmente mettono in discussione lo storico ruolo della Lega di portabandiera delle istanze del nord del Paese che ha assistito a un travaso di voti diretti proprio verso FdI. Chi le porterà avanti ora? «È compito della coalizione - aggiunge la senatrice - rappresentare gli italiani e i nostri elettori. Si vince e si perde tutti insieme. Noi non abbiamo mai tradito i nostri elettori ed è evidente che adesso non li vogliamo deludere». Spiega infatti che «tanti hanno votato in passato partiti con programmi ben definiti e si sono ritrovati poi a vederli insieme ad altri con programmi contrapposti». Secondo più di un osservatore proprio la corenza dei meloniani ha fatto breccia in tanti cittadini di centrodestra e tanti storici elettori della Lega e non solo. «La coerenza - conferma Santanché - il lavoro e la nostra opposizione patriottica portata avanti non contro l’Italia o gli Italiani, ma contro il Governo e sempre nel merito dei temi. Quando ha presentato provvedimenti ragionevoli, infatti, li abbiamo votati».

Le promesse

Fa un riferimento al tessuto produttivo del nord anche Alessio Butti, che torna al Senato dopo diversi anni alla Camera e sarà l’unico senatore comasco a Palazzo Madama. «Siamo un partito con consenso nazionale - spiega - porteremo le istanze di tutte le aree del Paese. Certo, noi lombardi, con le categorie produttive, porremo l’accento su tutti i problemi del nord tuttora irrisolti».

Il coordinatore provinciale di FdI Stefano Molinari spiega che «verranno date le risposte alle promesse fatte, perché vogliamo essere seri e credibili». E aggiunge: «Abbiamo un programma ben delineato e strutturato a favore delle problematiche delle imprese e del lavoro, compresa la tutela concreta del made in Italy, a cui sono molto interessate le aziende della nostra zona. Risposte sul caro energia e sul caro bollette non hanno differenze tra nord e sud del Paese». Molinari racconta che «durante questi mesi abbiamo fatto diversi incontri con i sindaci parlando dei fondi del Pnrr e della cosiddetta “messa a terra” di quelli europei rimasti nel “limbo”. Siamo di fronte a un successo dovuto al leader, ma è ovvio che ha trovato riscontro in Lombardia e sul territorio comasco, anche in zone storicamente a forte trazione leghista. I nostri elettori hanno riposto grande fiducia e ora sarà importante, pur in un momento molto difficile, ripagarla». E chiude dicendo: «La politica del partito è mantenere il contatto serrato con il territorio, a maggior ragione di fronte a un risultato storico in cui doppiamo il miglior risultato della destra che fu il 15%. In alcuni Comuni abbiamo avuto picchi vicino al 40%. Un patrimonio da valorizzare e da non deludere».

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